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Fare pubblicità con Google AdWords influenza i risultati naturali di ricerca con Google?

Stella Fumagalli 3 Giugno 2011

L’ordine di visualizzazione deI risultati naturali (c.d. “risultati organici”) del motore di ricerca Google in corrispondenza della ricerca di un utente viene determinato da algoritmi complessi che tengono conto di numerosi fattori: tra questi ad esempio si possono indicare le ricerche precedentemente effettuate, la posizione geografica, il dispositivo utilizzato e ancora, molti altri. Tra questi fattori non rientra direttamente l’eventuale utilizzo o meno del sistema pubblicitario Google AdWords per promuovere un determinato sito.

Se possiamo quindi categoricamente escludere ogni correlazione diretta, è evidente come la pubblicità online, inclusa quella effettuata con Google AdWords, può condizionare una o più persone, alterandone le abitudini di navigazione, influenzando di riflesso i risultati naturali di ricerca.

Facendo un esempio: una massiccia campagna pubblicitaria (di qualsiasi genere) tesa a rafforzare un marchio – se ben eseguita – ne altererà la percezione da parte degli utenti che, riconoscendolo con più facilità, andranno quasi sicuramente a cliccare con più frequenza i risultati di ricerca in cui quel marchio è presente (anche dopo il termine della campagna pubblicitaria stessa). Questo “comportamento indotto” verrà preso in considerazione dal motore di ricerca che riconoscerà la preferenza dei suoi utenti e agirà di conseguenza, alterando l’ordine dei risultati proposti.

 


Cosa significa Above the Fold?

Stella Fumagalli 19 Aprile 2011

Il termine “above the fold” deriva dal gergo della carta stampata (letteralmente, in un giornale, “sopra alla piega” ossia nella parte alta e più visibile della prima pagina) ed indica una condizione di posizionamento migliore di un elemento rispetto ad altri.

Nel web un testo, un banner o un messaggio pubblicitario è da considerarsi above the fold se viene visualizzato come primo (o tra i primi) della pagina, o comunque se risulta visibile senza che l’utente debba utilizzare la barra di scorrimento o la rotellina del mouse.

I contenuti posizionati above the fold hanno un’importanza fondamentale nel decretare il successo o l’insuccesso di una presenza internet: studi recenti indicano infatti in meno di tre secondi il tempo entro il quale un utente giudica positivamente o meno una pagina web. Per questo il colpo d’occhio, il primo impatto ricevuto al momento di aprire la pagina è un fattore a cui si deve dedicare la massima attenzione.

 


Che cos’è il Keyword Advertising?

Stella Fumagalli 19 Aprile 2011

Il keyword advertising è un modo di fare pubblicità online che si basa sul concetto di parola chiave (keyword): il messaggio promozionale viene presentato all’utente in risposta ad una sua specifica ricerca (come fa Google Adwords®) oppure in relazione a determinati termini che compaiono in una pagina di un sito (Contextual Advertising).

Anche sul web la pubblicità è in continua evoluzione: le vecchie campagne (come i banner, ad esempio) diventano via via meno efficaci e vengono sostituite da forme promozionali differenti e più vicine alle nuove abitudini degli utenti. Una di queste è sicuramente l’uso massiccio dei motori di ricerca, e il keyword advertising sfrutta questa tendenza a fini pubblicitari: l’utente cerca sul motore una o più parole chiave, ottenendo dei risultati, e, contemporaneamente, anche messaggi promozionali attinenti alle stesse keyword ricercate.

Il keyword advertising in questo modo, proprio perché mirato e inerente all’argomento d’interesse per l’utente, ha molte possibilità di risultare efficace.

Anche Google, il più famoso tra i motori di ricerca, promuove questo tipo di pubblicità: Google Adwords® è la sezione di Google dedicata al keyword advertising.

I webmaster creano un annuncio completo di titolo, descrizione breve, keywords e link al sito da pubblicizzare, e stipulano con il motore di ricerca un accordo Pay per Click legato a specifiche parole chiave; una volta stipulato l’accordo, l’annuncio appare all’utente accanto ai risultati di ogni ricerca su quelle determinate parole chiave (spesso evidenziato anche cromaticamente).

Essendo una campagna pubblicitaria a pagamento, questo tipo di keyword advertising garantisce al sito pubblicizzante una visibilità immediata e viene spesso utilizzato per rendere più rapido il posizionamento nelle SERP dei motori di ricerca (in attesa che i webmaster, attraverso le tecniche di SEO, assicurino alla pagina una visibilità stabile).

 


Quali vantaggi posso ottenere dal fare pubblicità online?

Stella Fumagalli 19 Aprile 2011

Senza dubbio il vantaggio principale che si ottiene facendo pubblicità online è l’aumento di visibilità del proprio marchio: una campagna promozionale ben ideata e ben realizzata, abbinata ad un buon lavoro di posizionamento sui motori di ricerca (tramite le tecniche di SEO), può garantire un grande ritorno in termini di immagine, a livello nazionale ed internazionale.

Dal punto di vista commerciale, a prescindere dai fattori esterni che possono influenzare ogni tipo di pubblicità, uno dei vantaggi maggiori è l’alto tasso di accessibilità al media internet. Il web è certamente privo degli sbarramenti tipici di molti media tradizionali (soprattutto a carattere nazionale) e questo, in un paese come l’Italia dove le imprese medio-piccole sono la grande maggioranza, non può che essere positivo.

Naturalmente questa caratteristica non deve trarre in inganno: come per la pubblicità classica, anche per fare pubblicità online in maniera efficace occorrono investimenti e conoscenze specifiche; il mondo della pubblicità online utilizza strumenti differenti da quelli tradizionali, ed una campagna di web advertising effettuata senza avere solide basi e competenze è destinata nella maggior parte dei casi ad essere inefficace.

Una delle peculiarità del web advertising, che ne costituisce in questo senso uno dei punti di forza, è la misurabilità degli effetti e dei risultati della campagna. A differenza delle forme classiche di pubblicità infatti, nella pubblicità online è possibile tenere sotto controllo il numero di volte in cui l’inserzione viene vista dagli utenti (impression), quello in cui viene cliccata (click-through), le azioni che l’utente compie dopo aver cliccato sull’elemento pubblicitario, la fedeltà dei visitatori, etc.

Avere a disposizione delle statistiche quanto più dettagliate possibile è un elemento fondamentale per valutare il successo (o la necessità di migliorare) un progetto di marketing; in tal senso la pubblicità online offre strumenti di analisi particolarmente profondi, in grado di analizzare in dettaglio la qualità della campagna pubblicitaria e, di conseguenza, la sua efficacia.

 


Che cosa si intende per Web Advertising?

Stella Fumagalli 19 Aprile 2011

Il web advertising, o pubblicità online, è un canale di comunicazione che molte aziende utilizzano per arrivare ai propri clienti e promuovere i propri prodotti o servizi sfruttando le enormi potenzialità offerte dal media internet.

L’importanza del marketing, e di conseguenza del messaggio pubblicitario, è da diverso tempo univocamente riconosciuta. Il fatto quindi che l’attività di marketing si spinga verso un media relativamente giovane, dalle potenzialità enormi ed in rapidissima evoluzione come internet non può che rappresentarne una naturale nuova fase di sviluppo.

Esistono molti modi per fare pubblicità online, tutti in qualche modo legati alla creatività, all’interattività, e alla vastità del mondo del web, che offre ogni giorno soluzioni innovative per chi ha la necessità di comunicare, di informare, di lanciare un nuovo prodotto, di stabilire contatti diretti con i propri clienti o soltanto di sottolineare il valore della propria azienda sul mercato.

L’obiettivo principale resta comunque il conferire visibilità al proprio brand, importante su internet forse ancor più che sui i media tradizionali; il web infatti è ormai a portata di chiunque, e può riuscire ad arrivare dove le altre forme pubblicitarie non riescono ad essere efficaci (attraverso il keyword advertising, ad esempio, dove l’offerta promozionale giunge in risposta ad una specifica esigenza dell’utente).

Se il fattore discriminante per decretare il successo di un attività pubblicitaria online è rappresentato dall’aumento della visibilità del brand relativo, questa può essere ottenuta in vari modi, sia attraverso campagne promozionali e di posizionamento sui motori di ricerca, sia appoggiandosi a siti internet che già hanno raggiunto un’elevata esposizione su internet.

Nello specifico, i metodi per fare pubblicità online sono molteplici, e in questo senso la rete consente soluzioni adatte ad ogni esigenza: si può presentare il proprio messaggio tramite un semplice banner statico oppure utilizzando le più sofisticate tecniche pubblicitarie Rich Media, a seconda del budget a disposizione e degli obiettivi della campagna. Banner, advertorial (pubblicità redazionale), finestre interattive (che propone giochi o concorsi legati al messaggio pubblicitario) finalizzate a proporre un acquisto, una visita o una registrazione al sito, campagne DEM (Direct Email Marketing – campagne promozionali via e-mail) e contextual advertising sono solo alcuni delle numerose opzioni per portare avanti la propria attività promozionale sul web.


Quali sono i compiti del Web Editor?

Stella Fumagalli 19 Aprile 2011

Il compito del web editor è quello di elaborare testi per il web (web editing), adattando la sua scrittura nel tono, nella forma e nel linguaggio, al contesto e al bacino di utenza di riferimento, in modo da essere sempre efficace nel raggiungere gli obiettivi prefissi.

Oltre alla stesura vera e propria del testo, il web editor deve naturalmente occuparsi anche di tutti quei processi strettamente legati alla scrittura: dal reperimento delle informazioni alla correzione di bozze, passando attraverso la gestione di contatti e fonti.

Tuttavia, così come internet è un media con peculiarità molto differenti rispetto a quelli tradizionali, anche l’attività del web editor presenta delle singolarità rispetto alle sue controparti offline: richiede anche il compito di impaginare i testi che scrive, renderli completi integrando ad essi altri elementi di comunicazione disponibili sul web e promuovere i contenuti agli occhi dei motori di ricerca utilizzando tecniche di SEO.

La scrittura sul web tuttavia, oltre a quelle già citate, ha nei confronti della scrittura tradizionale un’altra differenza fondamentale: è sempre viva, anche dopo la pubblicazione.

Un testo in rete può essere modificato, integrato, commentato, e resta presente in internet per periodi spesso molto lunghi. Uno dei compiti del web editor è far sì, per quanto possibile, che i testi rimangano attuali, operando un continuo processo di aggiornamento, rivolto tanto all’utente quanto ai motori di ricerca.

Un buon web editor deve cercare di fare sue le esigenze dell’internauta, analizzarle, e presentare testi che ne siano adatti, coinvolgenti al punto da pilotare la navigazione dell’utente stesso verso l’obiettivo iniziale della scrittura, sia esso informativo, emotivamente comunicativo o commerciale.

 


Chi è il Web Editor?

Stella Fumagalli 19 Aprile 2011

Se il “web editing” è l’attività di elaborazione dei testi da pubblicare in rete, il “web editor” è la persona che fisicamente si occupa di questa attività: è il “redattore” dei contenuti destinati ad apparire online.

L’attività del web editor, rispetto alle sue controparti legate ai media tradizionali, presenta delle caratteristiche particolari.

Se da un lato si occupa anche lui della ricerca di informazioni, della gestione dei contatti, della correzione di bozze e della stesura dei testi, dall’altro la sua attività richiede attenzioni, competenze e conoscenze specificatamente connesse al media internet.

A questo proposito il web editor, oltre ad essere efficace, deve essere anche flessibile: il tono, il linguaggio e la forma utilizzati nei suoi testi devono costantemente essere valutati e ponderati per risultare in linea con il contesto di riferimento, che su internet presenta differenze sensibili persino all’interno dello stesso sito (immaginiamo, ad esempio, di confrontare la sezione blog e le pagine istituzionali di un sito aziendale).

Il web editor, pertanto, deve conoscere profondamente tutti gli elementi comunicativi multimediali (immagini, file audio/video, animazioni, elementi pubblicitari, etc.) da associare al testo e occuparsi della sua impaginazione e della creazione di percorsi ipertestuali chiari e fruibili, che guidino l’utente in un’esperienza di navigazione profonda e soddisfacente.

Saper utilizzare i link in maniera efficace, senza eccessi, seguendo uno schema mentale che ha come punto di arrivo l’obiettivo della comunicazione (sia esso informare, vendere, comunicare emozioni o altro), è infatti una delle caratteristiche essenziali in grado di trasformare un buon testo in un efficace veicolo di comunicazione online.

Il web editor ha un’altra esigenza assolutamente specifica per la sua figura: non deve rendere conto soltanto della correttezza della sua scrittura o dell’uso degli altri mezzi di comunicazione tipici del web, ma anche del loro contributo alla visibilità del sito.

I suoi testi, infatti, oltre ad essere efficaci devono seguire le regole di SEO e servire così da base per un buon posizionamento del sito sui motori di ricerca: prerogativa del web editor è costruire testi leggibili, completi e comunicativi, con un occhio di riguardo verso la gestione delle keyword, le parole chiave per le quali ci si propone l’obiettivo di migliorare la visibilità del sito.

I web editor di Axura, nel rispetto dei tempi di elaborazione e pubblicazione (altro fattore di fondamentale importanza all’interno di un mondo dai ritmi rapidissimi come internet), sono in grado di fornire testi efficaci, grazie ad una specifica formazione che tiene conto di tutte queste caratteristiche: una comprensione profonda delle esigenze del cliente, unita alle conoscenze relative al mondo del web, ai suoi processi e alle richieste dei suoi utenti, sono la chiave per una visibilità concreta e duratura e una efficace comunicazione verso i propri utenti.

 

 


SEC: cosa significa?

Stella Fumagalli 14 Aprile 2011

SEC (Search Engine Copywriting), SEO Writing e SEO Copywriting sono tre diversi modi per indicare l’attività di redazione e pubblicazione sul web di testi studiati per essere parte integrante della strategia di posizionamento sui motori di ricerca di un sito internet.

Principale obiettivo del SEO Writer deve essere quello di realizzare contenuti rivolti a una doppia categoria di destinatari, ovvero i visitatori del sito e, contemporaneamente, i motori di ricerca.

All’interno del team di Axura chi si occupa di SEC opera quindi in una doppia direzione, lavorando in primis per proporre contenuti corretti, completi e accattivanti, in grado di convincere a prima vista il visitatore di essere capitato su una pagina significativa per la sua ricerca.

Allo stesso tempo i testi in questione vengono costruiti e ottimizzati per essere anche recepiti al meglio da spider e robot dei motori di ricerca, grazie ad accorgimenti tecnici sulla composizione dei titoli, la posizione delle parole chiave, la struttura e la brevità del testo.

 


Che cosa si intende per Keyword Proximity?

Stella Fumagalli 14 Aprile 2011

La keyword proximity consiste, relativamente ai contenuti testuali pubblicati sul web, nella vicinanza tra le parole chiave ed è particolarmente significativa in relazione ai processi di ottimizzazione di un sito internet per migliorarne il posizionamento sui motori di ricerca.

Tenuta in considerazione quando ci si vuole concentrare su più di una parola chiave, la keyword proximity cresce all’aumentare della vicinanza tra le keyword (fatte salve le cosiddette stop “keyword”, ovvero articoli, congiunzioni, preposizioni, etc.) e crea, agli occhi dei motori di ricerca, punti di concentrazione che aumentano il valore della pagina ai fini del posizionamento nelle SERP.

Pur trattandosi di una tecnica molto efficace, la keyword proximity è strettamente legata all’abilità del web editor, che deve riuscire a utilizzarla nei testi senza penalizzarne in alcun modo la leggibilità e, di conseguenza, la fruibilità per l’utente.

 


Che cos’è il Keyword Stuffing?

Stella Fumagalli 14 Aprile 2011

Il concetto di keyword stuffing è strettamente legato a quello di keyword density: la definizione identifica infatti la pratica di “imbottire di parole chiave” una pagina web, spesso attraverso l’utilizzo di stratagemmi come il posizionamento di keyword nascoste nei CSS o immerse nel fondo della pagina.

Inizialmente la tecnica risultava fruttuosa, tanto da venire utilizzata molto spesso dai webmaster allo scopo di migliorare il posizionamento sui motori di ricerca dei propri siti, ma la comparsa ai primi posti delle SERP di siti spesso incomprensibili per gli utenti, che si ritrovavano a visitare pagine straripanti di keyword ma illeggibili dal punto di vista dei contenuti, ha spinto i motori di ricerca a porre un freno alla situazione.

Con l’obiettivo di avvantaggiare i siti di qualità, i motori hanno quindi promosso uno sviluppo dei propri algoritmi mirato a combattere le pagine sospettate di keyword stuffing (indicativamente le pagine che presentano una keyword density superiore al 10%); in questo modo questa procedura è stata, ad oggi, resa quasi completamente ininfluente, se non addirittura penalizzata dai motori, in quanto considerata ai limiti del Black Hat SEO.

 


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è una tecnica considerata ai limiti del Black Hat e consiste nell'“imbottire” di parole chiave una pagina web, in maniera evidentemente artificiale.
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con keyword density (letteralmente: densità di parole chiave) si indica il rapporto tra il numero di volte che il termine chiave appare in una pagina web e il numero totale delle parole presenti nel testo.
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