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Inbound marketing: quali vantaggi per le piccole e medie imprese?

Alberto Giacobone 16 Ottobre 2017 tempo di lettura: 3'

Il termine “inbound marketing” si sente sempre più spesso anche in Italia e la conferma della crescente attenzione per questo argomento ce la dà anche Google Trends, con un grafico dall’andamento inequivocabile:

E’ un tema che avevamo già affrontato a inizio 2014, in un apposito post di questo blog, e torniamo a scriverne perché a distanza di quasi 4 anni è più che mai attuale.

4 sono anche i post, accompagnati da altrettanti video, che abbiamo preparato per conoscere più da vicino l’Inbound Marketing ma anche la Marketing Automation e i vantaggi di appoggiarsi ad una strategia di marketing basata sui dati (Data Driven Marketing Strategy).

Partiamo dalle basi: Inbound marketing, cos’è?

L’Inbound Marketing è un insieme di tecniche di marketing (definite dal fondatore di Hubspot Brian Halligan nel 2009) che ci aiutano ad esserci per chi ha un’esigenza e cerca una risposta: ci aiutano a farci trovare e convincere quella persona che siamo in grado di offrirgli una soluzione e che il nostro prodotto o servizio fa per lui, portandolo all’acquisto, un evento che deve diventare il punto di partenza per una relazione in grado di soddisfare la persona nel tempo.

Facciamo un esempio:

Mario è un ragazzo di 30 anni che vive da solo: si è accorto di essere un po’ sovrappeso e vorrebbe dimagrire. Come può fare?

Cerca sui motori di ricerca dei consigli e trova tante proposte diverse: andare in palestra, mettersi a correre, giocare a tennis…

Un approfondimento sui vantaggi della corsa lo convince più di altri e gli viene voglia di andare a correre, ma gli servono delle scarpe adatte: così torna sui motori di ricerca per trovare delle scarpe da corsa adeguate per un principiante come lui.

Tra i tanti risultati, trova una guida redatta da un negozio online che spiega i criteri di scelta e suggerisce alcune scarpe che vanno bene per lui: Mario ne sceglie una e completa l’acquisto.

In breve tempo riceve le scarpe, insieme ad un rapido sondaggio sull’esperienza d’acquisto vissuta e ad alcuni consigli per correre meglio che lo aiutano a migliorare la sua tecnica.

Mario è soddisfatto: non solo il negoziante gli ha consigliato delle scarpe che vanno bene per lui, ma si sente anche seguito con dei consigli interessanti.

In questo esempio Mario è arrivato ad acquistare senza vedere alcuna pubblicità da parte del negoziante: nessun cartellone pubblicitario o volantino, nessuna pubblicità in televisione o banner in rete. Questi strumenti, tipici del marketing tradizionale, possono essere usati insieme all’inbound marketing per migliorare i risultati ottenuti, ma fanno parte di un insieme di tecniche di marketing distinte, definite nell’insieme outbound marketing.

Quali sono i vantaggi dell’inbound marketing?

Le tecniche di inbound marketing permettono di stabilire relazioni migliori con le persone, migliorando la percezione del marchio e aiutando i potenziali acquirenti ad arrivare più preparati e convinti all’acquisto, garantendo in questo modo un’esperienza d’insieme più soddisfacente.

Pensiamoci: se ho letto un contenuto che trovo interessante (oppure ho visto un video o ascoltato un podcast), ho vissuto un’esperienza che mi ha arricchito e ne sono grato a chi mi ha dato questa possibilità.

Più l’esperienza che vivo mi fa sentire allineato con il mio set di valori ideale (che è bene sottolineare essere un insieme fluido, non certo statico), più mi sentirò vicino alla fonte che la propone.

Se il contenuto proposto è ben costruito e di valore c’è un altro importante vantaggio: io, potenziale cliente, non alzerò le difese psicologiche che ho maturato in anni passati a contrastare le ripetute e spesso fastidiose aggressioni pubblicitarie.

Grazie a questo sarò più ricettivo di fronte a potenziali suggerimenti d’acquisto e sarà più facile che mi incammini da solo (o meglio, diciamo con “una spinta gentile”) verso la convinzione di volere quel dato prodotto o servizio.

Inoltre, la pubblicazione di maggiori informazioni utili correlate al prodotto o servizio aiuterà chi vende anche nelle fasi successive all’acquisto: un cliente più consapevole di quello che ha acquistato è tendenzialmente anche più soddisfatto e propenso a parlarne bene.

Chi ha coniato il termine Inbound Marketing ha anche individuato 4 importanti fasi del percorso che abbiamo appena descritto: è l’argomento del secondo dei 4 post sul tema!

Questo invece è un riassunto video che abbiamo realizzato per chi vuole fare un recap in 2 minuti (e poco più) degli argomenti trattato in questo post: buona visione 😉

Scopri gli altri approfondimenti della serie dedicata all’inbound marketing:

  1. Alla scoperta delle 4 fasi dell’Inbound Marketing Funnel: dal ToFu al BoFu e… oltre!
  2. Marketing Automation: dal Drip Marketing a Zapier, IFTTT e Flow
  3. Oltre l’Inbound Marketing: come ottenere di più?

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Categorie: Inbound Marketing, Marketing
Tag: Brian Halligan fondatore Hubspot, Data Driven Marketing Strategy, inbound marketing, Marketing Automation, marketing tradizionale

Autore

+Alberto Giacobone, classe 1975: sono un "quasi" nativo digitale mesmerizzato da internet e le sue possibilità. Tra le altre cose, ho avuto il piacere di raccontare e condividere in aziende come Google o enti come l'Università degli Studi di Pavia l'esperienza maturata nello sviluppo di progetti internet e mi sono ritrovato giurato ad un evento dedicato alle start up in quel di Monza ;)

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