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Marketing Automation: dal Drip Marketing a Zapier, IFTTT e Flow

Alberto Giacobone

Tempo di lettura: 5′

Continua il nostro percorso sul tema dell’Inbound Marketing, già affrontato in un primo post introduttivo e in un secondo dove abbiamo approfondito il c.d. Funnel.

Il post odierno riguarda la c.d. Marketing Automation: cos’è?

Letteralmente, si tratta dell’automazione delle attività di marketing: grazie ad appositi sistemi, in base al verificarsi di una o più condizioni può venire eseguita automaticamente un’azione di marketing.

Gli eventi a disposizione che possono fare da grilletto (in inglese, trigger) per delle azioni di marketing sono tantissimi, combinabili tra loro e in continua crescita: dal meteo all’ora del giorno, da una pagina visitata su di un sito web all’ingresso in un certo negozio e molto altro ancora.

In base a questi eventi possono essere attivate le azioni di marketing più disparate, tra cui ad esempio:

  • l’invio di una mail
  • l’invio di un messaggio (Whatsapp, Telegram, SMS, etc.)
  • la scelta di un banner da mostrare su di una pagina web
  • l’attivazione di uno sconto speciale
  • la chiamata di un commerciale
  • l’invio di un campione omaggio
  • il coinvolgimento in un’iniziativa di influencer marketing

Quelli sopra riportati sono solo alcuni dei tantissimi esempi possibili; proviamo a seguirne uno specifico che riguarda Mario e Francesco:

Mario ha acquistato un paio di scarpe da corsa per principianti in un negozio online, mentre invece Francesco ha acquistato dallo stesso negozio un paio di scarpe da atleta professionista.

Il negoziante, attraverso strumenti di Marketing Automation, può inviare a Mario dei consigli per le sue prime esperienze di corsa insieme a delle offerte con prodotti adatti ai neofiti, mentre a Francesco può inviare delle interviste fatte ad altri atleti professionisti come lui, insieme alla segnalazione di prodotti di alta gamma.

Grazie alla personalizzazione dell’esperienza di contatto sia Mario che Francesco vivono con maggior piacere il momento di interazione con il negozio e questo influirà positivamente sui futuri acquisti.

Riassumendo, in un processo di marketing automation, abbiamo:

  1. I dati che permettono di discernere un evento scatenante (il grilletto o trigger), in base a delle regole più o meno complesse;
  2. L’azione vera e propria, che genera un ulteriore momento di contatto che a sua volta può generare dei dati importanti;
  3. La piattaforma o le piattaforme tecnologiche che agevolano la realizzazione dell’automazione.

Grazie a una buona raccolta dati e alle giuste piattaforme è possibile creare esperienze di contatto complesse: a seconda di come una persona reagisce (o meno) a un primo stimolo, è possibile proporre una serie di altri contatti che a loro volta porteranno, a cascata, a proporre alla persona messaggi ed esperienze diverse.

Gli strumenti di marketing automation sono spesso utilizzati nel contesto di iniziative di lead generation (generazione di contatti qualificati) e sono molto utili nella fase di lead nurturing, quando la persona è entrata in contatto con una realtà ma non è ancora convinta di fare un’azione (ad esempio, un acquisto).

In questo contesto, sono sempre più in uso strumenti di “drip marketing”: di cosa si tratta? Di strumenti di marketing automation che consentono l’invio programmato di email o altre comunicazioni a delle persone che si sono appena registrate o che hanno appena fatto un acquisto. La prima comunicazione subito, poi magari una dopo 2 / 3 giorni, poi un’altra a distanza di 2 settimane e così via.

Le Drip Campaign non sono altro che un’espressione specifica della marketing automation, principalmente legata alla posta elettronica (ma non solo).

Oltre a strumenti specifici di Marketing Automation, ce ne sono alcuni che fanno da “collante”: tra questi, Zapier, IFTTT e Flow.

Il nome stesso IFTTT non potrebbe essere più chiaro su quello che fanno questi strumenti: è infatti l’acronimo di “If This Then That”, cioè “se (succede) questo allora (fai) quello”.

Grazie ai connettori che sono stati sviluppati con letteralmente centinaia di applicazioni e risorse diverse (tra cui molti dispositivi hardware), è possibile prevedere dei flussi, ad esempio:

viene pubblicato un video su un determinato canale YouTube? Manda in automatico una mail a un elenco di persone. Le persone che hanno ricevuto questa mail l’hanno aperta? Se l’hanno fatto, salva le loro informazioni in un foglio di lavoro su Google Drive; altrimenti manda automaticamente una mail dopo 3 giorni a chi non ha aperto la prima mail.

Tutte e tre le piattaforme permettono di creare un account gratuitamente e ciascuna ha le sue peculiarità ed i suoi costi per l’accesso a funzionalità “premium” (in realtà IFTTT ha un partner program, ma non ha ancora previsto delle funzionalità premium specifiche per i suoi utenti).

Grazie a delle regole già impostate, realizzate dalle piattaforme stesse o da altri utenti, è possibile individuare rapidamente delle automazioni utili per la propria attività.

E’ bene sottolineare come l’utilizzo di strumenti di Marketing Automation può portare grandi benefici, ma deve essere prestata molta attenzione alla scelta dei grilletti, al contenuto e alla frequenza dei contatti per non risultare fastidiosi o addirittura inopportuni, rischiando di ottenere effetti opposti rispetto a quelli desiderati.

La marketing automation è utile sia per attività di Inbound Marketing che di Outbound Marketing e per utilizzarla al meglio è importante impostare una strategia di marketing basata sui dati (Data Driven Marketing Strategy): attraverso una adeguata raccolta, elaborazione e analisi di importanti quantità di dati è possibile arrivare a scelte più consapevoli, costantemente migliorabili.

Se poi si integrano sia Inbound che Outbound…. Ma di questo parleremo nel prossimo post! 😉

Per un riassunto in 120 secondi di questi concetti, ecco la video infografica dedicata.

Scopri gli altri approfondimenti della serie dedicata all’inbound marketing:

  1. Inbound marketing: quali vantaggi per le piccole e medie imprese?
  2. Alla scoperta delle 4 fasi dell’Inbound Marketing Funnel: dal ToFu al BoFu e… oltre!
  3. Oltre l’Inbound Marketing: come ottenere di più?