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SEC: cosa significa?

Stella Fumagalli 14 Aprile 2011

SEC (Search Engine Copywriting), SEO Writing e SEO Copywriting sono tre diversi modi per indicare l’attività di redazione e pubblicazione sul web di testi studiati per essere parte integrante della strategia di posizionamento sui motori di ricerca di un sito internet.

Principale obiettivo del SEO Writer deve essere quello di realizzare contenuti rivolti a una doppia categoria di destinatari, ovvero i visitatori del sito e, contemporaneamente, i motori di ricerca.

All’interno del team di Axura chi si occupa di SEC opera quindi in una doppia direzione, lavorando in primis per proporre contenuti corretti, completi e accattivanti, in grado di convincere a prima vista il visitatore di essere capitato su una pagina significativa per la sua ricerca.

Allo stesso tempo i testi in questione vengono costruiti e ottimizzati per essere anche recepiti al meglio da spider e robot dei motori di ricerca, grazie ad accorgimenti tecnici sulla composizione dei titoli, la posizione delle parole chiave, la struttura e la brevità del testo.

 


Che cosa si intende per Keyword Proximity?

Stella Fumagalli 14 Aprile 2011

La keyword proximity consiste, relativamente ai contenuti testuali pubblicati sul web, nella vicinanza tra le parole chiave ed è particolarmente significativa in relazione ai processi di ottimizzazione di un sito internet per migliorarne il posizionamento sui motori di ricerca.

Tenuta in considerazione quando ci si vuole concentrare su più di una parola chiave, la keyword proximity cresce all’aumentare della vicinanza tra le keyword (fatte salve le cosiddette stop “keyword”, ovvero articoli, congiunzioni, preposizioni, etc.) e crea, agli occhi dei motori di ricerca, punti di concentrazione che aumentano il valore della pagina ai fini del posizionamento nelle SERP.

Pur trattandosi di una tecnica molto efficace, la keyword proximity è strettamente legata all’abilità del web editor, che deve riuscire a utilizzarla nei testi senza penalizzarne in alcun modo la leggibilità e, di conseguenza, la fruibilità per l’utente.

 


Che cos’è il Keyword Stuffing?

Stella Fumagalli 14 Aprile 2011

Il concetto di keyword stuffing è strettamente legato a quello di keyword density: la definizione identifica infatti la pratica di “imbottire di parole chiave” una pagina web, spesso attraverso l’utilizzo di stratagemmi come il posizionamento di keyword nascoste nei CSS o immerse nel fondo della pagina.

Inizialmente la tecnica risultava fruttuosa, tanto da venire utilizzata molto spesso dai webmaster allo scopo di migliorare il posizionamento sui motori di ricerca dei propri siti, ma la comparsa ai primi posti delle SERP di siti spesso incomprensibili per gli utenti, che si ritrovavano a visitare pagine straripanti di keyword ma illeggibili dal punto di vista dei contenuti, ha spinto i motori di ricerca a porre un freno alla situazione.

Con l’obiettivo di avvantaggiare i siti di qualità, i motori hanno quindi promosso uno sviluppo dei propri algoritmi mirato a combattere le pagine sospettate di keyword stuffing (indicativamente le pagine che presentano una keyword density superiore al 10%); in questo modo questa procedura è stata, ad oggi, resa quasi completamente ininfluente, se non addirittura penalizzata dai motori, in quanto considerata ai limiti del Black Hat SEO.

 


Cos’è la Keyword Density?

Stella Fumagalli 14 Aprile 2011

E’ detto keyword density (letteralmente “densità di una parola chiave”) il rapporto tra il numero di volte che il termine (o i termini) chiave appare in una pagina web e il numero totale delle parole presenti nel testo.

In passato, agli albori dell’epoca dei motori di ricerca, un’alta keyword density era sufficiente per garantire posizionamenti di rilievo all’interno delle SERP, ma, a causa di abusi reiterati, attualmente è diventato un dato che gli spider dei motori di ricerca ignorano sistematicamente, se non addirittura penalizzano. Quando la keyword density è eccessivamente alta infatti, si sfocia nel keyword stuffing e si corre il rischio che il sito perda credibilità agli occhi dei motori, e di conseguenza visibilità sul web.

Va detto che le parole chiave mantengono ancora una significativa importanza per migliorare il posizionamento di un sito, ma la loro pura e semplice densità non è più un fattore determinante; per questo gli esperti di SEO tendono a mantenerla nei limiti, puntando invece sullo sviluppo di contenuti autorevoli, all’interno dei quali ovviamente compaiano le keyword per le quali si cerca visibilità.

 


Cos’è il Delisting?

Stella Fumagalli 14 Aprile 2011

Nel web con il termine delisting si indica la rimozione di un sito internet o di determinate sue pagine dal database di un motore di ricerca.

Le cause che portano a questa (spesso irreversibile) misura possono innanzitutto essere di natura tecnica, se ad esempio il motore considera non affidabile il server che ospita il sito (diventa per questo fondamentale affidare la propria presenza internet a un’azienda che offra solide garanzie anche in questo senso) o se al momento della verifica dello spider la pagina risulta non disponibile.

La causa principale che porta al delisting, e alle spiacevoli conseguenze del caso (avvio di procedure per il relisting, perdità immediata di visibilità, etc.), è tuttavia la possibilità che l’algoritmo del motore di ricerca abbia rilevato tecniche per migliorare il posizionamento considerate contrarie alle sue regole, come eccessive concentrazioni di keyword, testi microscopici o nascosti, collegamento a link farm o altri elementi tipici di chi applica Black Hat SEO.

In questo caso le pagine o il sito vengono rimosse dal database perché considerate a tutti gli effetti come spam, ed è evidente che questa è la situazione a cui risulta più complesso porre rimedio.

Per questo, consci della fondamentale importanza della visibilità sui motori di ricerca, in Axura scegliamo di affidarci esclusivamente a tecniche di ottimizzazione White Hat SEO, approvate dai motori di ricerca, offrendo ai nostri clienti risultati di rilievo stabili nel medio-lungo periodo.

 


Che cosa si intende quando si parla di link orfani?

Stella Fumagalli 14 Aprile 2011

Si definisce link orfano un collegamento che punta ad una pagina internet che non esiste più o che ha cambiato indirizzo.

E’ importante mantenere sotto controllo i link outbound inseriti nelle pagine dei propri siti, per evitare l’insorgere di casi del genere, deprecati dai motori di ricerca e certamente non un buon biglietto da visita nei confronti dei visitatori.

Per quanto riguarda i link inbound è consigliabile mantenere i link sempre attivi e funzionanti per migliorare costantemente il posizionamento sia delle pagine che riportano il link, sia di quelle a cui dovrebbe portare il link.

 


Che cosa sono i webring?

Stella Fumagalli 14 Aprile 2011

I webring sono gruppi di siti internet collegati (inter-linkati) tra loro in modo circolare (da qui “anelli web”) tramite link, identificati dalla presenza in pagina di un comune pannello di navigazione.

Creati per collegare tra loro siti dello stesso settore, sono concepiti in modo da permettere all’utente di visitarli tutti in un percorso ciclico, che ritorna al punto di partenza al termine della navigazione, oppure di selezionare una risorsa casuale tra quelle presenti nella lista.

Il concetto di webring (che recentemente è diventato un marchio registrato, appartenente ai primi sviluppatori della tecnica) fa parte della storia di internet, ed ha avuto un peso significativo specialmente nel periodo in cui i motori di ricerca non avevano ancora guadagnato l’importanza che vantano attualmente, offrendo agli utenti una soluzione rapida e intuitiva per approfondire un argomento di interesse.

Anche in seguito, i webring hanno mantenuto una certa importanza, grazie al good neighbourhood che deriva dai collegamenti tra siti che trattano argomenti affini, garanzia di affidabilità e qualità agli occhi dei motori di ricerca.

Naturalmente, anche nel caso dei webring, è importante utilizzare lo strumento in maniera corretta, con l’obiettivo di fornire una risorsa utile e di qualità all’utente: eventuali abusi sono infatti deprecati e puniti, in termini di significative perdite di posizionamento, da parte dei motori di ricerca.

 


Che cosa sono le link farm?

Stella Fumagalli 14 Aprile 2011

Con il termine di link farm (fabbriche di link) si indicano pagine web, o siti interi, che contengono un numero elevatissimo di link, spesso totalmente prive di contenuti o di indicazioni informative utili all’utente.

Le link farm, che possono essere considerate una sorta di degenerazione del concetto di web directory, non sono altro che pagine stracolme di link, create con l’unico scopo di incrementare artificialmente, e in maniera scorretta, la popolarità dei siti che ne fanno uso agli occhi dei motori di ricerca.

Questa tecnica ha perso ormai quasi completamente la sua utilità iniziale di web catalogo, diventando destabilizzante per il posizionamento nelle SERP dei siti più autorevoli; per questo le link farm vengono sempre più monitorate e penalizzate dagli spider dei motori di ricerca, che le considerano inutili e fuorvianti per gli utenti.

 


Bad Neighbourhood: cosa significa?

Stella Fumagalli 14 Aprile 2011

Il bad neighbourhood, o “cattivo vicinato”, indica le relazioni che intercorrono tra una pagina web e siti internet considerati spam dagli spider dei motori di ricerca.

Il concetto di bad neighbourhood si contrappone a quello di good neighbourhood sulla base della qualità dei siti linkati ad una pagina web.

Inserire sul proprio sito un link che punta a pagine precedentemente “bannate” o deprecate dai motori può determinare il crollo del posizionamento del sito stesso, perché si verrebbe riconosciuti in qualche modo come “complici” del sito penalizzato. Egualmente rischioso è avere dei link inbound che provengono da siti di questo genere, perché genera scarsa credibilità agli occhi dei Search Engine.

Scambiare link con siti spam può risultare molto pericoloso in termini di posizionamento sui motori di ricerca.

Solitamente le link farm, molti webring, i siti di gioco d’azzardo online e quelli per soli adulti rientrano tra i bad neighbours.

 


Cosa si intende per Good Neighbourhood?

Stella Fumagalli 14 Aprile 2011

Il concetto di neighbourhood (vicinato) applicato al web indica i siti internet collegati ad una pagina tramite link; una pagina web ha quindi un buon vicinato, o good neighbourhood, se i siti internet a cui è collegato sono siti di qualità.

In sintesi, un sito di qualità è, indicativamente, un sito internet accessibile, di facile usabilità, che ha visibilità e traffico legati a contenuti autorevoli, che ha raggiunto un posizionamento solido e stabile nelle SERP e non adotta tecniche SEO considerate non lecite (un buon esempio di un sito che possiede queste qualità può essere la versione online di un quotidiano a tiratura nazionale). Riuscire ad ottenere link inbound da siti autorevoli può influire molto sulla visibilità del proprio sito.

Agli occhi dei motori di ricerca infatti un sito internet caratterizzato da good neighbourhood (per cui collegato a siti autorevoli) tende ad essere considerato anch’esso attendibile e di qualità, grazie all’influenza positiva dei siti “vicini”.

Per questo in Axura realizziamo siti internet prestando particolare attenzione a sviluppare relazioni valide con pagine di comprovata affidabilità e qualità, ritenendolo uno strumento essenziale per migliorare il posizionamento sui motori di ricerca.

 


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Definitioner

Posizionamento
il posizionamento (nella sua accezione di attività) è l'insieme delle azioni volte a migliorare la posizione di una pagina web nelle pagine di risultato dei motori di ricerca (SERP).
Good neighbourhood
il “good neighbourhood” (la cui traduzione è “buon vicinato”) è il contrario di “bad neighbourhood” ed indica che una pagina web, agli occhi dei motori di ricerca, ha relazioni di affinità con pagine attinenti e valutate positivamente dai motori di ricerca.