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SPUNTI E CONVERSAZIONI

Sono più efficaci le tecniche White Hat o Black Hat SEO?

Parlare di efficacia in senso assoluto nel paragone tra White Hat e Black Hat SEO rischia di essere fuorviante, vista la significativa differenza di metodi, obiettivi e, di conseguenza, di risultati che intercorre tra i due approcci all’ottimizzazione dei siti internet.

Quello che possiamo senza dubbio affermare è che le tecniche White Hat sono più sicure, perché rispettano le direttive SEO fornite dai gestori dei motori di ricerca, e più convenienti nel lungo periodo, perché legate all’effettiva qualità del sito internet.

Il vantaggio di chi pratica White Hat è che può disporre di basi solide, come parole chiave inserite in contenuti autorevoli e link mirati, scambiati soltanto con altri siti considerati “di fiducia” dai motori di ricerca.

In tal senso il White Hat permette di raggiungere un buon posizionamento sui motori di ricerca stabile nel medio/lungo periodo (a patto, ovviamente, di continuare a operare coerentemente con le procedure di ottimizzazione), garantendo così un significativo ritorno dell’investimento. Il processo di miglioramento del posizionamento tramite tecniche di White Hat richiede tuttavia i suoi tempi e necessita di un continuo aggiornamento del sito.

Il miglioramento del posizionamento tramite tecniche di Black Hat invece è efficace in tempi brevi e spesso garantisce una visibilità quasi immediata senza richiedere carichi di lavoro eccessivi. Tuttavia i risultati non sono legati alla qualità del sito, ma alle tecniche utilizzate per ingannare gli algoritmi dei motori di ricerca, il che rende il processo molto rischioso.

I motori di ricerca lavorano infatti costantemente sui propri algoritmi, con l’obiettivo di smascherare chi tenta di usare tecniche non corrette: un esempio è il miglioramento dell’algoritmo di Google chiamato Panda che penalizza in maniera significativa il posizionamento di quei siti che hanno contenuti duplicati, superficiali e di scarsa qualità.

Senza voler assolutamente addentrarci in una valutazione morale che sarebbe probabilmente fuori luogo, in Axura vediamo la situazione come una sorta di “Guardie e Ladri” virtuale, che vede chi vuole offrire un servizio di qualità agli utenti (i motori di ricerca) dare costantemente la caccia ai “furbi”, e chi invece ha il solo interesse di sfruttare i motori di ricerca per ottenere una visibilità facile e immediata (i Black Hat SEO) cercare di non essere scoperti.

Per questo scegliamo di utilizzare esclusivamente tecniche di White Hat SEO, convinti che un corretto e costante processo di ottimizzazione possa dare risultati migliori e più duraturi ai nostri clienti, offrendo loro un posizionamento stabile e consolidato senza incorrere nel rischio di eventuali penalizzazioni.

 


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