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Cloud storage e cloud computing: vantaggi a non finire, ma occhio a non cadere giù ;)

Alessandro Fumagalli 17 Ottobre 2014 tempo di lettura: 15'

Dove finiscono le nostre mail, le foto, i documenti? Tutti qui! (fonte: http://goo.gl/byvI3n)
Dove finiscono le nostre mail, le foto, i documenti? Tutti qui! (fonte: http://goo.gl/byvI3n)
Dove finiscono le nostre mail, le foto, i documenti? Tutti qui! (fonte: http://goo.gl/byvI3n)
Dove finiscono le nostre mail, le foto, i documenti? Tutti qui! (fonte: http://goo.gl/byvI3n)

La questione è semplice: tra immagini, mail, documenti, appunti e appuntamenti, ogni giorno creiamo un mare di dati, e altrettanti ne immagazziniamo. Dove metterli tutti?

Nel ripostiglio? C’è già altra roba. Sopra all’armadio? Hai voglia poi di andare a recuperarli. Cacciarli sotto il tappeto, come si fa con la polvere? Scherzi a parte!

Immaginate di avere uno smartphone di quelli belli, con fotocamera da 13 megapixel: ormai non serve spendere un’esagerazione per comprarne uno, infatti facendo parte della redazione di Ultimprezzo.com ho notato che in questi giorni va forte il Samsung Galaxy S4 che abbiamo visto in diversi negozi a 289€/299€.

Immaginate anche di avere la mia stessa passione per la fotografia. In vacanza, in città, con gli amici: si scatta a tutto andare, ma ogni immagine salvata alla massima qualità porta via più o meno dai 4 ai 6 megabyte. Facciamo 5, dai. Con meno di 3000 foto i 16GB di memoria interna del telefonino sono belli che andati (visto che ci sono anche il sistema operativo, le app e così via). Ok: ci sono le MicroSD coi loro Giga di spazio extra, e costano solo una manciata di euro, ma a questo ritmo anche loro prima o poi evaporano… Quindi, che fare?

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Categorie: Servizi utili
Tag: Apple, assistenti virtuali personali, cloud computing, Cloud Storage, compilazione intelligente Google, doppia autenticazione, dropbox, Google Apps for Education, Google Apps for Nonprofits, Google Apps for Work, Google I/O, iCloud, iCloud Drive, Jeremy Rifkin, LibreOffice, Natural Language Programming, Office 365, OneDrive, OpenOffice, ricerca vocale, Società a costo marginale zero, spazio di archiviazione illimitato, tutela della privacy

Internet e le rivoluzioni silenziose

Alberto Giacobone 13 Dicembre 2012 tempo di lettura: 5'

Una rivoluzione silenziosa attorno a noi è segnata dall'aumento esponenziale dei dati a nostra disposizione, elaborabili e fruibili in maniera "naturale"
Una rivoluzione silenziosa attorno a noi è segnata dall’aumento esponenziale dei dati a nostra disposizione, elaborabili e fruibili in maniera “naturale”

A voler guardare bene, una delle grandi conquiste del web nel 2012, paradossalmente, è la possibilità offerta da Google di inviare allegati email fino a 10 gigabyte.

Pensiamoci: cosa ci sta in quello spazio (più o meno l’equivalente di 2 DVD)? Quanti filmati, quante foto, quanti documenti?

Ancora oggi molti fanno fatica ad inviare con i propri servizi email pochi megabyte, perché, abituati “alla vecchia maniera”, cercano di inviare i file “insieme” al messaggio. Il trucco di Google (nulla di nuovo, sia chiaro) è quello di caricare il file all’interno del servizio Google Drive e inviare con la mail solo un puntatore, ovvero un collegamento che consente di scaricarlo. Si può fare con Dropbox, con DropCanvas, JumboMail e molti altri servizi.

Eccola qui una delle rivoluzioni “silenziose”: continuiamo a parlare di allegati, ma cambia il modo di gestirli. Con naturalezza, grazie a software / servizi come Dropbox e affini, usiamo supporti di memoria in internet così come se fossero semplici cartelle sul nostro computer. Continuiamo a trascinare, copiare e incollare, ma le operazioni di tutti i giorni assumono valori e utilità diverse: trascino un file in una cartella ed in automatico è accessibile anche a dei collaboratori che sempre in automatico ricevono una notifica e, se vogliono, possono visualizzare quel file anche da uno smartphone mentre sono in treno o in metropolitana.continua a leggere »

Categorie: Presenze internet, Riflessioni, Servizi utili
Tag: Apple, Bluekai, crowdfunding, dropbox, DropCanvas, Gartner Group, Google, Google Drive, Google Now, GravityLight, In Memory Computing, IndieGogo, JumboMail, Quantified Self, SIRI

Condividere file o cartelle? Facile con Dropbox!

Alberto Giacobone 8 Settembre 2010 tempo di lettura: 5'

Nel nostro lavoro ci troviamo spesso a ricevere immagini e documenti dai clienti: la maggior parte delle volte (ok, diciamo pure il 90%) arrivano via email, anche quando sono di dimensioni considerevoli (più di qualche megabyte).

Questa modalità di invio presenta alcuni inconvenienti, che si possono evitare: ci sono soluzioni migliori e ne segnaliamo una in particolare, Dropbox!

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Categorie: Servizi utili
Tag: allegati, dropbox, email

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Chi è Axura?

Quando si pensa ad una web agency, il primo pensiero è: "sono quelli che ti fanno il sito". In effetti, è quello che molti si limitano a fare, sulla base delle richieste più o meno adeguate di un committente.

Il nostro vero mestiere? Aiutare le imprese a cogliere le opportunità di internet, individuando quelle adeguate per il cliente, aiutandolo a farle proprie. Questo poi si traduce anche nella realizzazione di siti web, applicazioni, concorsi online, videoracconti e molto altro, ma quello che conta è il loro comune denominatore: sono la realizzazione di una precisa strategia digitale, concordata insieme al cliente, che punta a metterlo in grado di competere al meglio attraverso il corretto impiego di tecnologie e strumenti in rapidissima evoluzione, ormai determinanti nel fare impresa.






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