26%: è la percentuale di donazioni in meno nel raffronto tra 2011 e anno precedente, emersa da un’intervista ad un campione di 163 ONLUS italiane: se pensiamo a come sta andando questo anno per persone ed imprese, purtroppo sappiamo già che tra qualche mese, quando si parlerà del raffronto tra 2012 e 2011, questo sarà ancora con il segno meno.
Se a questo trend negativo sommiamo i tagli al settore pubblico, i vincoli di bilancio e quanto altro dolorosamente imposto da una situazione economica più che drammatica, ci rendiamo conto degli sforzi a cui si stanno sottoponendo tutte quelle persone che hanno scelto di non rinunciare all’impegno sociale in nome delle decine di migliaia e più di buone cause che vale la pena portare avanti.
A voler vedere un segnale positivo emerso dal Non Profit Report di ContactLab in collaborazione con Vita Consulting, si può porre l’accento sul fatto che chi già era abituato a donare, non ha rinunciato a farlo, ma ha più che altro ridotto gli importi: questo è un importantissimo indicatore di una reale volontà di continuare a fare la differenza, nonostante le crescenti avversità.
Per chi si trova a gestire le attività di una ONLUS, le sfide da vincere sono essenzialmente due: migliorare le chance di raccolta di nuovi fondi e ottimizzarne la spesa.
E’ indubbio che su entrambi i fronti internet e nuove tecnologie in generale possono offrire molto ed un loro sapiente impiego può consentire ad una ONLUS di ottenere e fare molto di più rispetto ad un’organizzazione che non conosce ed impiega al meglio queste risorse.
Andando per estremi, da una parte ci sono organizzazioni che spendono migliaia o decine di migliaia di euro per inviare solleciti cartacei a elenchi indistinti di potenziali donatori con riscontri scarsi o nulli, mentre dall’altra troviamo realtà del terzo settore che con investimenti mirati di poche decine di euro riescono a raggiungere e coinvolgere tramite social network ed altre risorse online moltissime persone.
Abbiamo provato a raccogliere alcuni spunti che speriamo siano utili per aiutare a riflettere su queste opportunità e sull’importanza, per ciascuna organizzazione, di impegnarsi a fondo per far far fruttare quanto raccolto riducendo al minimo sprechi e costi di gestione impropri.
1. Raccolta fondi online: farsi pagare con carta di credito e altri strumenti di pagamento “immediati”.
Quante ONLUS in Italia accettano pagamenti con carta di credito? A navigare per i vari siti, davvero troppo poche.
Eppure è davvero facile ed anche conveniente: ad esempio PayPal dedica alle ONLUS dei costi agevolati (1,8% dell’importo donato oltre ad una commissione di 35 centesimi, indipendentemente dal transato) e l’attivazione del servizio richiede, letteralmente, minuti.
Non si tratta di una complessa operazione alla portata esclusiva di programmatori e tecnici specializzati: aggiungere un pulsante per accettare pagamenti con carta di credito sul proprio sito è alla portata di chiunque abbia anche un minimo di confidenza con lo strumento informatico ed è paragonabile, per complessità, all’apertura di un conto online o la sottoscrizione di una polizza assicurativa in rete. Su molti aspetti, paradossalmente, è persino più semplice.
Accettare pagamenti con PayPal e/o carte di credito è strategico e se di per sè può già aumentare le chance di raccolta fondi da parte delle organizzazioni che offrono questa possibilità, in connubio con iniziative ed attività mirate può essere una chiave di volta per la capacità dell’organizzazione di raggiungere i suoi obiettivi.
2. Accettare pagamenti con carte di credito in mobilità: lo smartphone diventa Point of Sale (PoS).
Ne abbiamo recentemente scritto: esistono soluzioni che permettono di accettare facilmente pagamenti con carta di credito anche quando si è in mobilità. L’uso di smartphone come POS mobili è alla portata di tutti e rende più facile donare. Vista l’assenza di costi fissi, è un’opportunità in più a cui non rinunciare.
3. Ricevere fino a 10.000 dollari al mese in pubblicità Google AdWords. Visibilità di prima scelta e per di più gratuita.
Google AdWords è il sistema numero uno per la pubblicità online: abbiamo già scritto di come rappresenti circa il 50% della raccolta online, un dato davvero fenomenale.
Quello di cui non abbiamo ancora scritto, però, è il programma Google Grants, attraverso cui il colosso di Mountain View mette a disposizione fino a 10.000 dollari al mese in pubblicità AdWords per le ONLUS qualificate iscritte all’apposita anagrafe unica delle ONLUS previa approvazione del Ministero delle Finanze.
Anche in questo caso: si tratta di una cifra (considerato che si tratta di un importo mensile) e di un’opportunità importante, visto che stiamo parlando di uno dei sistemi pubblicitari tra i migliori del mercato, ma quante ONLUS la stanno cogliendo?
Una gestione accorta delle risorse di un’organizzazione passa anche attraverso la valutazione e l’impiego delle opportunità che il mercato mette a disposizione e non è da sottovalutare l’impatto che può avere, su chi deve donare, il sapere che la propria donazione confluirà insieme ad altre nelle disponibilità di un’organizzazione capace e attenta nel raccogliere e nello spendere.
Per chi accede a questa opportunità, un consiglio doveroso: ottimizzando le campagne pubblicitarie in tutti gli aspetti rilevanti (parole chiave selezionate, annunci, target, orari e giorni di visualizzazione, pagine di destinazione, etc.), è possibile far fruttare il budget al meglio, con una resa anche di decine di volte superiore rispetto ad un investimento non ottimizzato.
4. Vivere i social network: condividere, raccontare, accompagnare.
Una ONLUS che, nel contesto odierno, non cerchi di impiegare al meglio i social network, non si sta muovendo al massimo delle sua possibilità per raggiungere gli obiettivi che si è posta.
Basterebbe ricordare che i “fattori social” sono oggi molto rilevanti ai fini del posizionamento sui motori di ricerca, che a sua volta equivale alla visibilità o meno del sito per determinate ricerche degli utenti.
Non si tratta di una mera questione di numeri, spesso purtroppo scambiati per l’obiettivo da raggiungere.
Quella delle reti sociali è un’occasione unica: quale altro strumento consente ad una ONLUS di restare in contatto con le persone interessate alla sua causa, dialogando con loro, condividendo il percorso che stanno svolgendo, le conquiste e le difficoltà, in un racconto di vita vissuta e partecipata in cui tutti possono prendere parte volontariamente, con costi risibili sia per la ONLUS che per le persone interessate?
Trasparenza e condivisione richiedono impegno, ma assicurano anche coinvolgimento ed una soddisfazione infinitamente maggiore per chi decide di sostenere una causa.
Comunicare non è e non deve essere una mera incombenza per una ONLUS: alcune realtà ancora oggi pensano di “cavarsela” con un documento di sintesi annuale, non rendendosi conto del valore a cui stanno rinunciando.
Anche in questo caso, un avvertimento importante: toni, tempi e modalità della comunicazione attraverso i social network vanno calibrati con rispetto delle regole (scritte e non) di questi servizi, per non rischiare di ottenere l’effetto contrario rispetto a quello desiderato.
5. Impiegare i portali di “crowdfunding”: cambiano le modalità, ma non la sostanza.
Crowdfunding: letteralmente significa “finanziamento da parte della massa” e non è nulla di nuovo rispetto a quanto da sempre è connaturato alle ONLUS, ovvero la ricerca di donazioni da parte di sostenitori (persone, imprese, enti, etc.).
Quello che è nuovo è la facilità con cui le persone possono “vagliare” le diverse richieste e scegliere a quali progetti contribuire: contrariamente al “tutto o niente” di meccanismi come il 5xmille (dove è possibile scegliere una sola destinazione all’anno), le piattaforme di crowdfunding permettono ai sostenitori di scegliere anche molte cause diverse a cui destinare le proprie donazioni.
Ecco alcuni esempi:
- Ilmiodono.it
- retedeldono.it
- eppela.com
- buonacausa.org
- shinynote.com
- iodono.com
- boomstarter.com
- kapipal.com
- it.ulule.com
- produzionidalbasso.com
Queste piattaforme svolgono un ruolo da intermediari: sono delle vere e proprie vetrine per le ONLUS, che possono mettere in mostra i propri progetti per farli scoprire e scegliere. I sostenitori possono donare facilmente e la ONLUS ha il vantaggio di raccogliere i fondi in un’unica soluzione dall’intermediario (che tipicamente richiede una commissione, solitamente inferiore al 10%, spesso vicina al 3 o 4%).
Raccontare i propri progetti su queste piattaforme non ha costi fissi per le ONLUS e richiede principalmente un impegno di comunicazione, attraverso gli strumenti offerti dall’intermediario.
Si tratta di un’ottima occasione per intercettare persone propense alla donazione, con cui conversare e instaurare relazioni durevoli e di qualità.
Sottolineiamo questo aspetto proprio per mettere in luce uno dei fattori chiave che può assicurare ottimi riscontri nell’impiego di queste piattaforme: ancora una volta, si tratta di comunicare, coinvolgendo le persone, in un quotidiano che rende i rapporti significativi.
Fare il copia incolla di un progetto da una piattaforma all’altra e attendere la scadenza per la raccolta dei fondi è invece una strategia il più delle volte perdente: i potenziali sostenitori che frequentano questi intermediari sono molto attenti alla capacità di comunicare della ONLUS e indirizzano le proprie preferenze anche in base a questo fattore.
6. Impiegare Google Apps gratuitamente: posta elettronica, documenti e molto altro gratis e sempre a disposizione.
Google concede alle ONLUS (ma in questo caso, anche agli istituti scolastici ed altre organizzazioni) la possibilità di accedere gratuitamente ai suoi servizi online: posta elettronica, archiviazione, condivisione di documenti e molto altro.
L’utilizzo di queste risorse permette alle varie persone impegnate nell’attività della ONLUS di accedere da qualsiasi computer, tablet o smartphone alle email e ai documenti, senza i limiti dell’accesso ad una postazione fissa e senza gli oneri di gestione tipicamente associati a configurazione di programmi di posta elettronica, backup e annessi.
L’investimento per smartphone di ultima generazione (ormai dei veri e propri computer) e piano dati per l’accesso in mobilità oggi risulta inferiore ai 300 euro all’anno e quindi la possibilità per gli operatori delle ONLUS di essere sempre raggiungibili ovunque ed avere sempre accesso a mail e documenti è davvero concreta. Se poi consideriamo che questi oggetti possono (come scrivevamo prima) facilmente trasformarsi in POS mobili moltiplicando le occasioni di donazione, ne diventa ancora più evidente il valore.
7. Ricevere software originale gratis: una scelta di sicurezza, efficienza e soprattutto legalità.
6,5 milioni di dollari: è la cifra che nel 2012 Microsoft Italia sta donando alle ONLUS italiane attraverso il sito TechSoup.it. Si tratta di licenze software di ogni genere, utili per alleggerire le spese delle ONLUS nella piena legalità.
Quante sono invece in Italia le persone, attive in una o più ONLUS, che si ritengono nel giusto ad impiegare software o altre risorse coperte da diritto d’autore, senza pagarne i corrispettivi, facendosi forti della “coperta morale” del fin di bene?
E’ bene ricordare che certe scelte prefigurano veri e propri reati penali: se molti non ne hanno la consapevolezza, sono tanti anche quelli che scelgono di compierli consapevolmente, tradendo lo spirito stesso della ONLUS per cui operano.
A maggior ragione, a fronte dell’ampia disponibilità di donazioni di software e di altre risorse coperte da diritto di autore, si tratta di illeciti che si possono tranquillamente evitare.
8. Elenchi e altre risorse: per la visibilità della propria iniziativa.
In rete sono molti i siti che elencano gruppi di ONLUS in base ai criteri più disparati: posizione, area di competenza, tipologia di iniziativa, etc.
Tra queste risorse, troviamo gli stessi siti di crowdfunding di cui abbiamo scritto prima, oltre ad altri siti come ad esempio Mappa Terzo Settore.
Per ottenere visibilità, una ONLUS può cercare questo tipo di elenchi e aggiungere la propria iniziativa: nella maggior parte dei casi la presenza in elenco è completamente gratuita e contribuisce a migliorare la visibilità della causa.
E’ importante prestare particolare attenzione al testo di presentazione della causa, sapendo che chi sta navigando in questi elenchi si trova a leggere in rapida sequenza molte presentazioni ed il rischio di essere “uno dei tanti” è concreto.
9. Formazione gratuita: la rete ti offre gratis gli strumenti per usarla al meglio.
Non è uno scherzo o una provocazione: per imparare a usare al meglio le risorse che la rete offre, è la rete stessa la miglior risorsa.
Se vogliamo saperne di più sul social media marketing per le ONLUS o scoprire i formati delle newsletter di maggior successo e molto, molto altro, possiamo cercare in rete: se poi conosciamo la lingua inglese, ci si apre un mondo davvero sconfinato per renderci più capaci nel raggiungere il nostro obiettivo nell’ambito della ONLUS, ma non solo. Ad esempio, il sito Nonprofitorgs è sempre molto aggiornato con esempi e spunti.
10. Smartphone e Gamification: quando giocare fa bene al sociale.
Che gli italiani abbiano una particolare predilezione per gli smartphone, è evidente: sempre più “tra le mani” in qualsiasi contesto, vengono molto usati per esperienze sociali e di gioco “casual”. Angry Birds è solo uno dei moltissimi esempi di giochi economici a cui viene dedicato molto tempo: su questo fronte, negli Stati Uniti sono già molti gli esempi di aziende che hanno unito la raccolta fondi all’esperienza di gioco ed è sicuramente un filone da esplorare con attenzione e curiosità.
Inoltre, dalle dinamiche di gioco possono nascere molti spunti per aumentare la visibilità delle ONLUS e delle loro iniziative, mantenendo l’esperienza di contatto con la ONLUS piacevole e coinvolgente.
Questa breve raccolta di spunti ed informazioni vuole essere un piccolo contributo (a cui speriamo se ne aggiungano altri nei commenti!), ma anche un’esortazione a fare meglio nel fare bene, nelle ONLUS piccole così come in quelle grandi, facendo sì che le donazioni vengano il più possibile ben investite nella causa per cui sono state raccolte: riducendo gli sprechi e ottimizzando l’impiego delle risorse a disposizione, l’impegno nel sociale delle persone potrà essere un’esperienza ancora più speciale!