[Ultimo aggiornamento il 24 giugno 2015] Dire che la posta elettronica sia entrata a far parte del quotidiano di ognuno di noi non è certo uno scoop. Del resto, ormai la si usa per un sacco di cose: tenere i contatti, “far girare“ dei documenti, restare aggiornati su offerte e promozioni (e noi, che lavoriamo tutti i giorni a Ultimoprezzo.com, ne sappiamo qualcosa), ricevere le bollette… Potenzialità, tantissime: chi più ne ha, più ne metta.continua a leggere »
Ottimizzazione per la ricerca vocale (VSO), una nuova frontiera per la SEO
Io: “Nuovo promemoria”
SIRI: “Va bene, dimmi solo cosa vuoi che ti ricordi”
Io: “Cambiare la lampadina”
SIRI: Molto bene, ti ricorderò di “cambiare la lampadina”. Quando devo ricordarti il promemoria?
Io: “Quando arrivo a casa”
Una conversazione come quella sopra riportata è, per un numero crescente di persone, la normalità: SIRI è l’assistente vocale di Apple, disponibile sui dispositivi mobili dell’azienda di Cupertino presenti sul mercato da due anni a questa parte (il primo è stato l’iPhone 4S).
Tu gli dici cosa fare e lui lo fa, nulla di più semplice. Gli chiedi una data, un compleanno, un ristorante nelle vicinanze, etc. e lui te lo trova.
Tanto facile a dirsi quanto difficile a farsi, ma il post di oggi non vuole portarci nei tecnicismi dell’elaborazione del linguaggio naturale (NLP, Natural Language Processing) e della ricerca semantica, ogni giorno più efficienti e alla portata grazie ai crescenti investimenti di numerose aziende: tutto questo vogliamo darlo per scontato per sottolineare un aspetto correlato al posizionamento sui motori di ricerca di una pagina (e, più in generale, di un sito).
Internet e le rivoluzioni silenziose
A voler guardare bene, una delle grandi conquiste del web nel 2012, paradossalmente, è la possibilità offerta da Google di inviare allegati email fino a 10 gigabyte.
Pensiamoci: cosa ci sta in quello spazio (più o meno l’equivalente di 2 DVD)? Quanti filmati, quante foto, quanti documenti?
Ancora oggi molti fanno fatica ad inviare con i propri servizi email pochi megabyte, perché, abituati “alla vecchia maniera”, cercano di inviare i file “insieme” al messaggio. Il trucco di Google (nulla di nuovo, sia chiaro) è quello di caricare il file all’interno del servizio Google Drive e inviare con la mail solo un puntatore, ovvero un collegamento che consente di scaricarlo. Si può fare con Dropbox, con DropCanvas, JumboMail e molti altri servizi.
Eccola qui una delle rivoluzioni “silenziose”: continuiamo a parlare di allegati, ma cambia il modo di gestirli. Con naturalezza, grazie a software / servizi come Dropbox e affini, usiamo supporti di memoria in internet così come se fossero semplici cartelle sul nostro computer. Continuiamo a trascinare, copiare e incollare, ma le operazioni di tutti i giorni assumono valori e utilità diverse: trascino un file in una cartella ed in automatico è accessibile anche a dei collaboratori che sempre in automatico ricevono una notifica e, se vogliono, possono visualizzare quel file anche da uno smartphone mentre sono in treno o in metropolitana.continua a leggere »