Axura Logo
Axura Blog

SPUNTI E CONVERSAZIONI DI UN’AGENZIA
SPECIALIZZATA IN INTERAZIONI DIGITALI

SPUNTI E CONVERSAZIONI

Home » Mobile » Ottimizzazione per la ricerca vocale (VSO), una nuova frontiera per la SEO

Ottimizzazione per la ricerca vocale (VSO), una nuova frontiera per la SEO

Alberto Giacobone

Tempo di lettura: 10′

ricerca-vocale
Cercare un’informazione attraverso la propria voce è molto diverso dal digitare la stessa richiesta.

Io: “Nuovo promemoria”
SIRI: “Va bene, dimmi solo cosa vuoi che ti ricordi”
Io: “Cambiare la lampadina”
SIRI: Molto bene, ti ricorderò di “cambiare la lampadina”. Quando devo ricordarti il promemoria?
Io: “Quando arrivo a casa”

Una conversazione come quella sopra riportata è, per un numero crescente di persone, la normalità: SIRI è l’assistente vocale di Apple, disponibile sui dispositivi mobili dell’azienda di Cupertino presenti sul mercato da due anni a questa parte (il primo è stato l’iPhone 4S).

Tu gli dici cosa fare e lui lo fa, nulla di più semplice. Gli chiedi una data, un compleanno, un ristorante nelle vicinanze, etc. e lui te lo trova.

Tanto facile a dirsi quanto difficile a farsi, ma il post di oggi non vuole portarci nei tecnicismi dell’elaborazione del linguaggio naturale (NLP, Natural Language Processing) e della ricerca semantica, ogni giorno più efficienti e alla portata grazie ai crescenti investimenti di numerose aziende: tutto questo vogliamo darlo per scontato per sottolineare un aspetto correlato al posizionamento sui motori di ricerca di una pagina (e, più in generale, di un sito).

Iniziamo a capire: chi può effettuare ricerche vocali oggi?

In primis, chiunque possiede uno smartphone abbastanza recente, che non per forza deve essere uno smartphone costoso (considerando le varie offerte, non è difficile trovare uno smartphone con sistema operativo Android a partire da circa 60 / 70 euro). Se pensiamo che – a giugno 2013 – 27 milioni di italiani hanno uno smartphone, e di questi 22 milioni lo usano per accedere ad internet, possiamo dire che abbiamo a che fare con una percentuale significativa della popolazione.

In secondo luogo, se consideriamo gli utenti che navigano da computer tradizionali, sappiamo che la quota di mercato di Google Chrome è oggi circa al 50% anche in Italia (in altri Paesi è già molto superiore) e che Google offre da diverso tempo la ricerca vocale anche in lingua italiana.

(per chi ancora non l’ha provata, ecco un semplice campo di inserimento abilitato al riconoscimento vocale: per usarlo, basta accedere a questa pagina attraverso Google Chrome)

I presupposti per un impiego “di massa” della ricerca vocale iniziano ad esserci, anche senza scomodare dispositivi che faranno parte del nostro domani come i Google Glass.

Cercare un’informazione attraverso la propria voce è molto diverso dal digitare la stessa richiesta.

In passato eravamo noi a doverci adeguare ai motori di ricerca (qualcuno probabilmente si ricorda ancora quando si dovevano usare gli operatori AND e OR nelle prime ricerche combinate); oggi invece ci si aspetta sempre più che ci capiscano.

Una delle ricerche con cui gli utenti arrivano al nostro portale ultimoprezzo.com è “centri commerciali aperti oggi”: sono molti gli utenti che effettuano questa ricerca, che sottolinea l’aspettativa (che può essere attesa o disattesa) che il motore di ricerca che risponde sia in grado di tradurre quella parola “oggi” in una data precisa, utile a “filtrare” tra le tante informazioni disponibili.

E’ la stessa aspettativa dell’utente che chiede a SIRI di trovargli un ristorante nelle vicinanze: quello che per me è scontato (“io sono qui”) lo è anche per il mio interlocutore, anche se in questo caso chi risponde è un computer.

ricerca-vocale_google
Oggi ci si aspetta che i motori di ricerca ci capiscano

Questa aspettativa in passato era destinata ad essere disattesa, ma oggi sempre più i motori di ricerca si fanno “furbi” e sono capaci di fornire risposte soddisfacenti anche a fronte di domande complesse, soddisfando un crescente numero di persone.

Questa attenzione a soddisfare chi cerca, unita alla ricerca vocale, sta progressivamente cambiando le abitudini di ricerca denotando una crescente “pigrizia” degli utenti.

Altro che operatori AND e OR: sempre di più ci si trova a chiedere qualcosa come se ci si stesse rivolgendo ad un maggiordomo, quindi non più “offerte racchette tennis” ma “racchette da tennis in offerta”;

ricerca-offerte-racchette
I risultati di una ricerca per “offerte racchette tennis”…
ricerca-racchette-offerta
…Sono diversi da quelli per “racchette da tennis in offerta”

Le pagine di risultato corrispondenti a queste due ricerche sono profondamente diverse tra loro: al netto di specifiche personalizzazioni dei risultati, un utente potrebbe trovare nelle prime posizioni siti totalmente diversi. Man mano che gli utenti si abituano ad effettuare ricerche vocali, i risultati si spostano a favore dell’uno o dell’altro sito.

Comprendere questo cambiamento significa poterlo anticipare, ad esempio ottimizzando i contenuti proposti per le nuove tipologie di ricerche che vengono effettuate in maniera più naturale a voce.

assistente-vocale-google
La ricerca è sempre più vocale, sempre più mobile e sempre più “intelligente”

A voler cercare una sigla per questa nuova forma di ottimizzazione potremmo ipotizzare l’uso dell’acronimo VSO (Vocal Search Optimization o Voice Search Optimization), ovvero ottimizzazione per la ricerca vocale.

E’ chiaro che i volumi di ricerca, almeno inizialmente, non saranno tali da spostare in maniera determinante l’ago della bilancia a favore di questo o di quel sito, ma è una tendenza in corso che sta accelerando ed è quindi bene prepararsi per tempo.

Con la premessa che un nuovo acronimo non deve diventare un vuoto contenitore a disposizione di chi vende “procedure” senza ben comprendere quello che sta proponendo (e.g. ho visto persone insistere con molta aggressività sulla natura fondamentale della mappa del sito per ottenere un buon posizionamento), le occasioni di riflessione sono molte. Soprattutto, l’invito è quello ad iniziare a prendere confidenza con questa tecnologia.

La ricerca è sempre più vocale, sempre più mobile e sempre più “intelligente”: oggi è possibile cercare “Quanti anni ha Kevin Bacon”, ricevere la risposta e nella ricerca successiva chiedere semplicemente “dove è nato?”, sicuri che il motore di ricerca capirà che la domanda cui rispondere è “dove è nato Kevin Bacon”.

Abbiamo già scritto in passato di ricerche “predittive” e quello che Google ci sta offrendo con Google Now è solo la punta dell’iceberg di un’interazione sempre più spontanea e naturale con “le macchine”.