A voler guardare bene, una delle grandi conquiste del web nel 2012, paradossalmente, è la possibilità offerta da Google di inviare allegati email fino a 10 gigabyte.
Pensiamoci: cosa ci sta in quello spazio (più o meno l’equivalente di 2 DVD)? Quanti filmati, quante foto, quanti documenti?
Ancora oggi molti fanno fatica ad inviare con i propri servizi email pochi megabyte, perché, abituati “alla vecchia maniera”, cercano di inviare i file “insieme” al messaggio. Il trucco di Google (nulla di nuovo, sia chiaro) è quello di caricare il file all’interno del servizio Google Drive e inviare con la mail solo un puntatore, ovvero un collegamento che consente di scaricarlo. Si può fare con Dropbox, con DropCanvas, JumboMail e molti altri servizi.
Eccola qui una delle rivoluzioni “silenziose”: continuiamo a parlare di allegati, ma cambia il modo di gestirli. Con naturalezza, grazie a software / servizi come Dropbox e affini, usiamo supporti di memoria in internet così come se fossero semplici cartelle sul nostro computer. Continuiamo a trascinare, copiare e incollare, ma le operazioni di tutti i giorni assumono valori e utilità diverse: trascino un file in una cartella ed in automatico è accessibile anche a dei collaboratori che sempre in automatico ricevono una notifica e, se vogliono, possono visualizzare quel file anche da uno smartphone mentre sono in treno o in metropolitana.continua a leggere »