[Ultimo aggiornamento il 24 giugno 2015] Dire che la posta elettronica sia entrata a far parte del quotidiano di ognuno di noi non è certo uno scoop. Del resto, ormai la si usa per un sacco di cose: tenere i contatti, “far girare“ dei documenti, restare aggiornati su offerte e promozioni (e noi, che lavoriamo tutti i giorni a Ultimoprezzo.com, ne sappiamo qualcosa), ricevere le bollette… Potenzialità, tantissime: chi più ne ha, più ne metta.continua a leggere »
Posta elettronica e cloud: piccolo viaggio alla scoperta dei – tanti – vantaggi!

Pensa, Scrivi. Ripensa, cancella, riscrivi. Il mio quotidiano lavorativo è fatto – soprattutto – di questo: seguire i contenuti a supporto delle presenze online dei nostri clienti e di alcuni progetti interni all’azienda (tra i quali in particolare Ultimoprezzo.com), cercando il modo più efficace per far conversare ciascuna di queste realtà con il proprio target di riferimento. Non sempre è “buona la prima”, anzi: il confronto è un passaggio fondamentale per riuscire a costruire risultati convincenti.
Per lavorare con colleghi e clienti utilizzo ogni giorno alcune risorse che ormai do quasi per scontate, ma che a ben pensarci così scontate non sono. Prendiamo, per esempio, la posta elettronica. Se ci rifletto, da un cassettino della memoria viene fuori il 1997: in realtà me lo ricordo come fosse oggi…
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Internet e le rivoluzioni silenziose
A voler guardare bene, una delle grandi conquiste del web nel 2012, paradossalmente, è la possibilità offerta da Google di inviare allegati email fino a 10 gigabyte.
Pensiamoci: cosa ci sta in quello spazio (più o meno l’equivalente di 2 DVD)? Quanti filmati, quante foto, quanti documenti?
Ancora oggi molti fanno fatica ad inviare con i propri servizi email pochi megabyte, perché, abituati “alla vecchia maniera”, cercano di inviare i file “insieme” al messaggio. Il trucco di Google (nulla di nuovo, sia chiaro) è quello di caricare il file all’interno del servizio Google Drive e inviare con la mail solo un puntatore, ovvero un collegamento che consente di scaricarlo. Si può fare con Dropbox, con DropCanvas, JumboMail e molti altri servizi.
Eccola qui una delle rivoluzioni “silenziose”: continuiamo a parlare di allegati, ma cambia il modo di gestirli. Con naturalezza, grazie a software / servizi come Dropbox e affini, usiamo supporti di memoria in internet così come se fossero semplici cartelle sul nostro computer. Continuiamo a trascinare, copiare e incollare, ma le operazioni di tutti i giorni assumono valori e utilità diverse: trascino un file in una cartella ed in automatico è accessibile anche a dei collaboratori che sempre in automatico ricevono una notifica e, se vogliono, possono visualizzare quel file anche da uno smartphone mentre sono in treno o in metropolitana.continua a leggere »