Il principio di “riprova sociale” (“social proof” in inglese) è una delle sei strategie cognitive di cui Robert Cialdini (psicologo statunitense) parla nel suo libro “Le armi della persuasione” e oggi viene considerato uno dei bias cognitivi piùcomuni.
Il principio di riprova sociale stabilisce che le persone tendono a ritenere più validi i comportamenti o le scelte effettuati da un gran numero di persone, un principio che – nel marketing – diventa una risorsa; nelle pagine web, per esempio, possiamo servirci di una serie di elementi per aumentare la riprova sociale e quindi stimolare gli utenti a compiere una determinata azione.
Uno di questi elementi sono le testimonianze in cui altri utenti dichiarano di essersi trovati bene con noi, con il nostro prodotto o il nostro servizio: la testimonianze è una leva potente ma deve essere reale e possibilmente accompagnata dal nome e foto della persone che l’ha scritta, magari con la qualifica lavorativa (se nel contesto può essere d’aiuto).
Per quanto riguarda le testimonianze, il feedback di un esperto o di una celebrità ha un peso maggiore rispetto a quello di una persona “normale”.
Un altro importante fattore di riprova sociale sono i numeri: sono infatti in grado di dimostrare all’utente che già tante altre persone hanno fatto l’azione che lo stiamo invitando a fare; “iscriviti alla nostra newsletter come hanno già fatto 51.000 utenti prima di te” oppure “300 persone hanno scaricato il nostro ebook: scaricalo gratis da qui!”.
I numeri possono essere applicati a un’altra potente leva di di riprova sociale: l’indicazione delle interazioni social raggiunte da un contenuto (quindi il tipico simbolo di condivisione/like del social network in questione con il numero di condivisioni/like accumulati).
Trovate tanti altri esempi di riprova sociale in un approfondimento dedicato del nostro blog!
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