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Articoli di LinkedIn per i profili aziendali: una nuova occasione di visibilità per le aziende, come funziona?

Stella Fumagalli 24 Settembre 2021

Contenuti nascondi
1 Che differenza c’è tra post e articoli su LinkedIn?
2 Perché usare gli articoli di LinkedIn sui profili aziendali?
3 Articoli di LinkedIn: attenzione a usarli come canale esclusivo di distribuzione

Recentemente LinkedIn ha introdotto anche per i profili aziendali la funzione “Scrivi un articolo” (diciamo “anche” perché si tratta di una funzionalità che era già presente da tempo per i profili personali, infatti ne avevamo già parlato in un post del 2019).

Che differenza c’è tra post e articoli su LinkedIn?

I post hanno un limite di 3000 caratteri e quindi si prestano a pubblicazioni abbastanza brevi (e non formattabili) alle quali possiamo comunque aggiungere link, immagini, video, menzioni (a profili personali e/o aziendali) ed hashtag.

Gli articoli invece, sono pubblicazioni più lunghe: le possiamo formattare (grassetti, link inseriti nel testo, titoli, corsivi, blocchi, immagini, video) e non hanno un limite di caratteri (questo stesso post nasce come un articolo di LinkedIn sulla pagina aziendale di Axura).

Gli articoli sono quindi uno strumento di blogging simile a Medium che, però, resta integrato nella piattaforma di LinkedIn.

Perché usare gli articoli di LinkedIn sui profili aziendali?

Abbiamo parlato spesso dell’importanza di riproporre il contenuto di un nostro eventuale blog aziendale su altre piattaforme, in modo tale da avere maggiore visibilità agli occhi del pubblico e dei motori di ricerca (a questo argomento avevamo dedicato l’approfondimento sul “content repurposing”).

“Content is king, distribution is queen” ha detto Jonathan Perelman, VP di Agency Strategy and Industry Development in BuzzFeed: è una citazione piuttosto popolare la cui traduzione letterale è “il contenuto è re, ma la distribuzione è regina” riferendosi al fatto che limitarsi a creare i contenuti non è abbastanza poiché dobbiamo fare in modo che il pubblico li trovi con facilità.

Inoltre, essendo gli articoli uno strumento nativo, l’algoritmo di LinkedIn premia i contenuti pubblicati attraverso questa funzione che, quindi, rappresentano un’ulteriore opportunità di visibilità da tenere in considerazione per le imprese che già sono abituate a diffondere i loro contenuti su altre piattaforme di proprietà (sito, blog, etc.).

Articoli di LinkedIn: attenzione a usarli come canale esclusivo di distribuzione

Chi non ha un blog aziendale può scrivere e pubblicare direttamente gli articoli su LinkedIn approfittando di questa funzione?

Certo, ma con una considerazione:

tutto ciò che pubblichiamo su LinkedIn è – dal momento in cui facciamo click (o tap) su “pubblica” – di proprietà di LinkedIn.

Questo significa che se, un domani, per qualsiasi ragione, dovessimo non avere più accesso al nostro profilo o LinkedIn decida di “chiudere” o qualsiasi altra eventualità, tutto ciò che abbiamo pubblicato sulla pagina (e la relativa visibilità) andrebbe perso.

Per questo consigliamo sempre di prediligere la pubblicazione su una piattaforma di cui abbiamo la piena proprietà e il controllo e di usare altri servizi (come appunto gli articoli di LinkedIn e/o Medium) per “riproporre” il contenuto e distribuirlo in modo più efficace attraverso altri canali.

In ogni caso, chi ha intenzione di cominciare a scrivere utilizzando esclusivamente LinkedIn non deve perdere questa opportunità di comunicazione e visibilità, anzi!

C’è sempre tempo di riportare, in un secondo momento (non troppo in là nel tempo però…) gli articoli su un’altra piattaforma di nostra proprietà.

In sintesi, gli articoli di LinkedIn sono un’(ulteriore) ottima possibilità per fare sentire la voce della nostra azienda, ed è bene utilizzarli conoscendone le opportunità ma anche i rischi e le limitazioni.

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Categorie: SEO
Tag: articoli LinkedIn, LinkedIn

Autore

Stella Fumagalli Nasco come traduttrice letteraria e audiovisiva ma mi evolvo in web copywriter nel 2011.

Odio cucinare, amo leggere: di fronte a un libro di cucina, quindi, non so mai cosa fare.

Mi appassionano gli animali, il cinema horror, i tatuaggi, i viaggi, la scienza e il rispetto per gli altri.

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