Axura Logo
Axura Blog

SPUNTI E CONVERSAZIONI DI UN’AGENZIA
SPECIALIZZATA IN INTERAZIONI DIGITALI

SPUNTI E CONVERSAZIONI

Home » Consigli » Infografiche nel 2020: servono ancora? Spoiler: sì, se fatte bene! 9 consigli per realizzarle al meglio e – volendo – gratis!

Infografiche nel 2020: servono ancora? Spoiler: sì, se fatte bene! 9 consigli per realizzarle al meglio e – volendo – gratis!

Stella Fumagalli

Tempo di lettura: 10′

Le immagini sono più potenti delle parole: se avete cercato qualche numero a supporto di questa affermazione forse vi sarete imbattuti in percentuali che dicono che le persone ricordano l’80% di quello che vedono e fanno contro il 10% di quello che sentono e il 20% di quello che leggono.

Questi dati vengono citati in diversi articoli ma sembrano non avere in realtà nessun fondamento; ad avere una solida base scientifica, invece, è il “Picture superiority effect” (effetto di superiorità dell’immagine), il fenomeno che ci porta a ricordare le immagini meglio e più a lungo rispetto ai testi scritti.

Le immagini risultano particolarmente utili soprattutto quando vogliamo:

  • spiegare – semplificando – concetti complessi
  • attirare l’attenzione dell’utente in poco tempo
  • rendere più digeribili e fruibili un insieme di dati e informazioni

In questo caso vengono in nostro aiuto le infografiche, strumenti di comunicazione molto utili grazie al loro formato visuale che permette di essere processato dall’occhio e dal cervello umano molto più facilmente e velocemente rispetto al solo testo.

Che cos’è un’infografica?

Si tratta di una rappresentazione grafica che supporta o arricchisce l’informazione che viene data attraverso un testo, dove però, in percentuale, il testo occupa molto meno spazio rispetto agli elementi visivi.

Questa, per esempio, è l’infografica che abbiamo creato per il cliente IncontinenzaOnline.com (store online per la vendita di prodotti per l’incontinenza) dove spieghiamo:

  • tipologie di incontinenza
  • situazione in Italia e relativi numeri
  • fattori di rischio
  • modi per contrastare il problema
Clicca sull’immagine per visualizzare l’infografica completa

Il concetto di infografica non è certo nuovo, anzi; di questo strumento si faceva uso anche centinaia di anni fa ma è il primo decennio degli anni 2000 il momento clou per le infografiche.

La loro popolarità (anche le testate tradizionali, per esempio, si avvalgono da sempre di infografiche per raccontare storie attraverso numeri ed immagini) ha fatto in modo che nel passato le infografiche siano state usate e abusate come strumento di link building e, di conseguenza, sono state realizzate tante infografiche poco utili agli utenti e con contenuto di pessima qualità.

Se oggi, alle porte del 2020, torniamo a parlare di questo strumento è perché le infografiche, se ben realizzate e usate con attenzione e parsimonia, possono comunque rivelarsi molto utili e dare valore aggiunto al nostro contenuto.

Perché le infografiche sono importanti per il link building?

Stando a questo articolo di The Telegraph riceviamo 5 volte più informazioni adesso rispetto a quanto accadeva nel 1986: è un dato che viene ripreso in tanti altri articoli ma, verosimilmente, il sovraccarico di informazioni a cui siamo sottoposti ogni giorno è ancora più alto.

Con una tale mole di informazione è normale che il cervello selezioni solo quelle più significative e, in questo contesto, un’infografica ha diversi vantaggi poiché:

  • gli elementi visivi attirano l’attenzione degli utenti
  • le immagini sono facilmente e universalmente comprensibili
  • grazie all’uso delle immagini i dati vengono ricordati con più facilità e i concetti complessi compresi più velocemente
  • si prestano ad essere condivise su vari canali

Quest’ultimo punto risulta particolarmente importante quando parliamo di link building, quindi quando vogliamo ottenere backlink (link in ingresso, quindi quando altri siti linkano i nostri contenuti).

Parlando di link building in passato abbiamo già detto che conviene sempre cercare di farsi linkare volontariamente offrendo contenuti di qualità e che diano valore: le infografiche, se fatte bene sia a livello visivo sia concettuale, sono particolarmente adatte per essere condivise (nei blog, sui social, all’interno delle pagine web, nelle presentazioni, etc.).

Quanti tipi di infografica ci sono? Gli 8 modelli principali

Non c’è una risposta univoca a questa domanda perché ci sono tantissimi modi per creare una buona infografica che funzioni.

Tuttavia ci sono una serie di infografiche con elementi in comune che vengono usate molto spesso; ecco quindi gli 8 tipi principali:

1) Linea del tempo

Clicca sull’immagine per visualizzare l’infografica completa

Quando vogliamo parlare di diversi avvenimenti accaduti in una successione temporale, ad esempio le conquiste del femminismo in un determinato lasso di tempo.

2) Informazioni e dati

Clicca sull’immagine per visualizzare l’infografica completa

Quando vogliamo rappresentare in maniera più semplice un insieme di dati e informazioni complesse, tipo l’interpretazione dei sogni secondo Freud.

3) Processi

Clicca sull’immagine per visualizzare l’infografica completa

Utile quando vogliamo spiegare in modo chiaro i vari passaggi di un processo, ad esempio come avviene la fusione nucleare.

4) Paragone

Clicca sull’immagine per visualizzare l’infografica completa

Mette a confronto l’opzione A con l’opzione B, ad esempio se volessimo comparare due prodotti simili però di brand diversi (come Google Home vs Alexa).

5) Liste

Clicca sull’immagine per visualizzare l’infografica completa

Offriamo agli utenti un elenco con una serie di informazioni, ad esempio tutte le proprietà delle mandorle.

6) Geografiche

Clicca sull’immagine per visualizzare l’infografica completa

Presentano i dati suddivisi per zona, per esempio il risultato delle elezioni europee 2019 in Italia a seconda della regione.

7) Statistiche

Clicca sull’immagine per visualizzare l’infografica completa

Danno modo di rappresentare in maniera grafica dati o il risultato di sondaggi, ad esempio se chiedessimo di quali questioni mediche si è più propensi a parlare online piuttosto che in persona.

8) Gerarchiche

Clicca sull’immagine per visualizzare l’infografica completa

Simili alle liste ma le informazioni sono presentate in base alla loro importanza come accade ad esempio nella piramide degli alimenti dove alla base troviamo i cibi da consumare quotidianamente e, man mano che saliamo verso la cuspide, troviamo quelli da consumare più saltuariamente.

Come creare una buona infografica?

Un’infografica per essere efficace dev’essere utile: quindi, da una parte, i concetti devono poter aiutare gli utenti (a informarsi, a capire, a paragonare, a prendere una decisione, etc.) e, dall’altra, le immagini devono essere ben fatte e supportare il testo.

Detto questo, ci sono dei fattori da tenere in considerazione per la buona riuscita di un’infografica:

1) Scegliere un pubblico specifico

Un’infografica risulta veramente utile quando si rivolge a un pubblico specifico in modo tale che i dati che contiene siano dettagliati e di interesse per quella nicchia di utenti (che può essere più o meno ampia a seconda dell’argomento).

Per esempio, se volessimo fare un’infografica sul cambiamento climatico, sarebbe diverso se volessimo rivolgerci agli attivisti (che quindi sono più interessati a sapere nuovi modi per contrastarlo) o a chi ne sente parlare per la prima volta e ha prima di tutto bisogno di sapere di cosa si tratta a quali sono le sue conseguenze.

2) Non complicarsi la vita

Dobbiamo fare uno sforzo per rendere facilmente comprensibili e immediati anche i concetti più complessi: è un’operazione che richiede parecchio impegno, ma è necessaria per la buona riuscita dell’infografica.

3) Più immagini, meno testo

A volte vediamo infografiche nelle quali la parte testuale è predominante; sebbene la costruzione di una infografica parta da un canovaccio testuale (una serie di concetti), è necessario poi tradurre questi concetti in immagini, facendo in modo che gli elementi testuali utilizzati siano molto meno rispetto a quelli visivi.

4) Ottimizzazione multi dispositivo

Prima di pubblicare e diffondere un’infografica dobbiamo tenere in considerazione tutti i dispositivi dai quali il pubblico può fruirla (desktop, laptop, tablet, smartphone, etc.) e ottimizzarla di conseguenza.

Altrimenti il rischio è che una infografica che possiamo visualizzare perfettamente sul nostro portatile diventi illeggibile, e quindi inutile, per chi la guarda da smartphone (ad oggi la maggior parte degli utenti).

5) Non aver paura degli spazi vuoti

Non dobbiamo cercare di esaurire a qualsiasi costo lo spazio che abbiamo a disposizione in un’infografica: se testo e immagini sono inseriti in un contesto ordinato e non troppo affollato, il risultato sarà molto più piacevole alla vista e la comprensione del concetto molto più facile ed immediata (less is more).

6) Trovare un titolo efficace

All’importanza dei titoli e a come scriverne di davvero efficaci abbiamo dedicato un post sul nostro blog: anche nelle infografiche il titolo ha un ruolo chiave, soprattutto considerando che – come vedremo più avanti – questi strumenti si prestano molto ad essere diffusi sui social, riuscendo ad arrivare potenzialmente a moltissime persone.

7) Attenzione alle fonti

Troppe volte ci imbattiamo in infografiche che non ci permettono di risalire alle fonti che hanno utilizzato per estrapolare numeri, statistiche o date: in questo modo rischiamo di credere alla cieca a ciò che ci viene proposto, senza poter controllare di persona la veridicità di quanto affermato.

Allo stesso modo alcune infografiche riportano dati che vediamo rimbalzare da una pagina all’altra su internet ma che, con una breve ricerca su Google, scopriremmo essere errati.

Prima di tutto quando prepariamo un’infografica dobbiamo essere sicuri di utilizzare informazioni verificate che arrivano da fonti autorevoli; inoltre, quando utilizziamo un dato, un’affermazione (non nostra) o citiamo il risultato di uno studio o una ricerca dobbiamo fare in modo che gli utenti possano risalire al contenuto da cui abbiamo estrapolato l’informazione.

Per fare questo possiamo mettere i soliti numerini di fianco ai dati per i quali vogliamo citare la fonte; se abbiamo usato molte fonti diverse e non vogliamo mettere un lunghissimo elenco di link a fondo pagina possiamo utilizzare strumenti come Linktree o simili: in questo modo possiamo inserire un solo link che, una volta cliccato, rimanda a tutti i collegamenti che abbiamo usato (ogni collegamento poi è personalizzabile con un titolo ad hoc).

Questa pratica risulta particolarmente utile quando l’infografica è un’immagine (e quindi i link non si possono cliccare) o se è stampata: fornire un link corto (facilmente digitabile) o permettere di scansionare un codice QR che rimandi alle fonti consultate è la soluzione migliore.

8) Renderla riutilizzabile

Abbiamo parlato spesso dell’importanza di “riciclare” il materiale: un post del blog si presta per diventare una presentazione su SlideShare, un video, etc.

I contenuti presenti in un’infografica (immagini e testi) possono essere “frazionati” ed usati sui social, ad esempio una serie di Tweet su un determinato argomento che possono venire pubblicati in momenti diversi e che “funzionano” anche estrapolati e riproposti in autonomia.

9) Diffonderla sui canali giusti

Un’infografica non diventa automaticamente virale, né ha da sola il potere di raggiungere il pubblico ed essere quindi condivisa.

Una volta realizzata un’infografica va riproposta su diversi canali come il blog, il sito, Behance, i social, etc.

Sono proprio i social gli strumenti attraverso i quali le infografiche hanno il potenziale di essere ricondivise moltissime volte: una piattaforma che, per esempio, si presta particolarmente per la pubblicazione e ricondivisione delle infografiche è Pinterest.

Come creare un’infografica?

Una volta che abbiamo preparato il canovaccio della nostra infografica dobbiamo realizzare la parte di immagini ed elementi visivi.

In questo caso le alternative a nostra disposizione sono due:

  • rivolgerci a un disegnatore o a un’agenzia che offra questo servizio
  • utilizzare gli strumenti disponibili online (alcuni gratis e altri a pagamento) per farlo in autonomia

Venngage

Venngage è uno degli strumenti disponibili per poter creare infografiche e offre tre abbonamenti: quello gratis (per studenti), quello Business per aziende (49 dollari al mese) e quello Premium (per un singolo utente, dal costo di 19 dollari mensili).

Il funzionamento di Venngage è molto semplice: possiamo scegliere tra diversi template divisi per tipologia di infografica o per categoria di template (collage, mappe mentali, presentazioni, biglietti regalo, etc.).

Una volta scelto un template questo è altamente personalizzabile: il livello di personalizzazione dipende dall’abbonamento che abbiamo sottoscritto, possiamo cambiare il testo, le icone, il colore di fondo, il colore degli elementi, aggiungere o togliere elementi, etc.

Ad esempio, se prendessimo questo template:

In pochi minuti potremmo ottenere questo:

Una volta realizzata l’infografica, è possibile:

  • pubblicarla nella community di Venngage affinché sia visibile agli altri utenti (e noi possiamo guardare quelle pubblicate dagli altri utenti per prendere spunto)
  • condividerla direttamente sui social, ottenere il link dell’infografica o condividere il disegno con un altro membro di Venngage
  • scaricare il disegno in PNG, PNG HD, PDF, PDF interattivo o PowerPoint
  • salvare il disegno come template e ridimensionarlo

Da dove prendere spunto?

Soprattutto all’inizio, quando dobbiamo ancora “farci l’occhio” è normale aver bisogno di spunti per realizzare un’infografica: abbiamo visto che su Venngage c’è una community dove è possibile consultare i disegni realizzati dagli altri utenti, altrimenti anche siti come Infographic.com e Infographics Showcase  possono darci una mano.

In conclusione

Abbiamo detto che le infografiche sono state uno strumento di cui in passato si è abusato: è quindi importante ricordarsi che è inutile realizzare un’infografica solo per poterla avere, bisogna prima essere sicuri di quello che vogliamo raccontare, avere un buon canovaccio, tracciare tutte le fonti, definire il pubblico di riferimento, etc.

Allo stesso modo è inutile rivolgersi a un grafico professionista o a un’agenzia specializzata per ottenere un ottimo risultato visivo se poi i concetti sono espressi male o non apportano valore per gli utenti.

Le infografiche non sono poi l’unico elemento che impiega elementi visivi e testuali e che si presta ad essere condiviso: anche le video infografiche (o video explainer) sono molto potenti poiché – alla forza delle immagini – uniscono quella delle animazioni e dei video.

Ne parliamo nella nostra landing page dedicata!

Per finire, poi, vi lasciamo con una infografica – realizzata con Venngage – dove raccogliamo 9 consigli per creare una buona infografica: