Il 1994 è l’anno di Netscape Navigator, quello che si può definire il primo browser web, capostipite di una lunga progenie di browser più o meno amati (o odiati). Sempre nello stesso anno, in una sussidiaria Toyota, per velocizzare la produzione, vengono introdotti dei codici bidimensionali, simili ai già largamente impiegati codici a barre: è cosi che nascono i codici QR (Quick Response, cioè Risposta Rapida).
Facciamo scorrere il tempo in avanti rapidamente fino al 2012, più precisamente il 22 giugno 2012: ho personalmente avuto il piacere di far parte della giuria di un evento dedicato alle Start Up in quel di Monza, “It’s a Start”. In pratica, una ventina di start up più o meno avviate si sono presentate, con 5 minuti ciascuna a disposizione, a imprenditori e professionisti, per essere giudicate sotto diversi profili. In due di queste presentazioni i progetti e le attività avevano come riferimento i codici QR per l’interazione con il pubblico. Ma davvero, nel 2012, a distanza di quasi 20 anni dalla loro invenzione, non c’è un sistema migliore dei codici QR per creare un legame tra reale e virtuale?continua a leggere »