Se si definisce Inbound Marketing quella serie di tecniche che vengono messe in atto da un’azienda per farsi trovare da una persona che ha una particolare esigenza, il concetto di Outbound Marketing individua tutti gli strumenti e le situazioni che vengono utilizzati per farsi conoscere “forzando” l’attenzione di qualcuno.
Spesso il termine Outbound Marketing viene usato come sinonimo di Marketing tradizionale (intendendo quella forma, in gran voga fino a pochi anni fa, per cui un’azienda mette in atto una comunicazione monodirezionale da sé verso il mondo esterno) o di Interruption Marketing, il “Marketing dell’interruzione” che viene proposto all’interlocutore mentre sta facendo altro, senza il suo consenso (come nel caso dello spot televisivo).
Vivere un’esperienza di Outbound Marketing non è però per forza una situazione negativa: grazie a particolari strumenti, come ad esempio quelli di Marketing Automation, è infatti possibile ricorrere alle tecniche di Outbound Marketing per iniziare delle conversazioni con un pubblico che potrebbe avere un reale interesse verso quanto proposto ed essere in ultima analisi contento di essere stato interrotto per ricevere quel determinato messaggio promozionale.
In combinazione con le tecniche di Inbound Marketing, l’Outbound Marketing rappresenta per le aziende l’occasione per iniziare a stabilire dei momenti di contatto con le persone e, da lì in poi offrire quanto più valore possibile con informazioni interessanti ed un’esperienza di qualità, in modo da conquistare la fiducia e il consenso dell’interlocutore come abbiamo raccontato in questo post dedicato all’argomento nel blog.
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