Tutti conosciamo Yahoo Answers; lo conosciamo più che altro per le domande assurde di alcuni (molti) utenti che, con una grammatica spesso stentata, hanno cercato e cercano risposte a quesiti che riflettono un livello culturale tutt’altro che elevato.
Eppure l’idea di un portale dove poter cercare risposte ai propri dubbi è azzeccatissima: quale mezzo meglio di internet può far arrivare le nostre domande ai quattro angoli del globo? Così facendo le probabilità di trovare qualcuno che sappia darci una risposta aumentano a dismisura.
Certo, ci vorrebbe un portale dove le risposte vengono date da persone colte e autorevoli: è il sogno di tutti, e già nel 2009, due ex-dipendenti di Facebook ( Adam D’Angelo e Charlie Cheever) avevano sentito l’esigenza di un servizio del genere, arrivando così a fondare Quora.
All’inizio pubblicato solo in inglese, al momento in cui scriviamo (marzo 2018) Quora è disponibile anche in italiano, spagnolo, tedesco, francese e giapponese: si tratta di un portale di domande e risposte che può risultare estremamente utile non solo per dissipare i dubbi su praticamente qualsiasi argomento ma anche dare visibilità alla propria azienda (come vedremo più avanti).
Come abbiamo detto prima, tra i molti fattori per i quali Quora si differenzia da altri servizi simili (come Yahoo Answers) troviamo l’autorevolezza delle personalità che rispondono ai quesiti lasciati dagli utenti, per lo meno negli Stati Uniti: basti pensare che negli USA perfino l’ex presidente Obama o Hillary Clinton partecipano alle discussioni di Quora scrivendo risposte che riguardano temi in cui sono esperti.
Per l’italia, invece, non ci sembra che non ci sia ancora nessuna personalità di spicco tra gli utenti di Quora.
Basta dare un’occhiata al proprio feed (in cui compaiono le domande e le risposte riguardo ai nostri argomenti preferiti, che abbiamo impostato al momento della registrazione al servizio) per rendersi conto che su Quora non solo chi risponde generalmente gode di una certa autorevolezza nel suo campo, ma anche le domande sono tendenzialmente interessanti e poste da utenti istruiti.
Quora negli Stati Uniti ha oltre 200 milioni di visitatori unici mensili e, come abbiamo già detto, tra i suoi utenti troviamo moltissime personalità di spicco (come Mark Zuckerberg) ma anche i CEO di alcune delle principali aziende mondiali (come Elon Musk, CEO di Tesla e fondatore di SpaceX).
(Quanti sono gli italiani a usare Quora? Non si sa, nemmeno la Head of Community Relations di Quora – Valentina Tosi, che più avanti in questo articolo ci concederà una breve intervista – è autorizzata a dirlo! ;))
Se però le aziende non possono prendervi parte (è possibile registrarsi solo come utenti singoli) come può far bene alle imprese in termini di visibilità e far aumentare il traffico verso il proprio sito internet?
Le aziende sono costituite da persone, e molte di loro (almeno negli USA) sono su Quora: nel nostro profilo personale possiamo indicare per quale compagnia lavoriamo e qual è la nostra mansione all’interno dell’azienda, specificando le nostre conoscenze per costruire il nostro personal branding.
Con personal branding intendiamo il processo attraverso il quale ogni persona definisce quali sono le skills e i punti di forza che la contraddistinguono, e su Quora possiamo promuoverlo pubblicando contenuti di valore riguardo ad argomenti che conosciamo, mostrando così le nostre abilità in un particolare campo (o in diversi campi).
Il personal branding, poi, può di riflesso aiutare anche l’azienda per la quale lavoriamo: per portare traffico al nostro sito e guadagnare visibilità il segreto sta nel dare ottime risposte alle domande a cui sappiamo rispondere, in modo tale da risultare autorevoli, guadagnare punti dagli utenti di Quora e – in questo modo – risultare preziosi anche agli occhi dei motori di ricerca.
Sì, perché le risposte più votate (quindi, in teoria, quelle migliori) possono apparire tra le prime posizioni nelle SERP di Google e, se all’interno della risposta abbiamo messo un link che rimanda al nostro sito/blog/etc., ne guadagnamo in visibilità e traffico; tutto questo senza dover spendere un euro in annunci pubblicitari (ma spendendo del tempo a formulare una risposta come si deve)!
E’ proprio di questi giorni (metà aprile 2018) la notizia che Google abbia deciso di aggiungere alla pagina di risultati delle ricerche proprio un carosello con le risposte migliori (quelle che hanno ricevuto un punteggio maggiore) che gli utenti hanno dato su Quora.
Si tratta di una nuova funzionalità per il momento solo in fase di test negli Stati Uniti: se l’esperienza offerta agi utenti verrà considerata positiva, la funzionalità potrà essere confermata ed eventualmente estesa ad altri Paesi.
Musica, siti web, marketing, automotive, estetica… qualsiasi sia il campo in cui lavoriamo è altamente probabile che su Quora ci sia qualcuno che pone una domanda a cui sappiamo rispondere non solo grazie alle nostre conoscenze personali, ma anche in qualità di dipendenti dell’azienda per la quale lavoriamo.
A fare la differenza tra una buona risposta e un’ottima risposta in grado di raccogliere parecchi voti positivi (e quindi di scalare le SERP) ci sono alcuni fattori:
- Il contenuto è ovviamente fondamentale; dobbiamo essere sicuri che la nostra risposta contenga informazioni corrette e veritiere
- scriviamo la nostra risposta come se fosse l’articolo di un blog: teniamo un filo conduttore, raccontiamo una storia, facciamo esempi, etc.
- inseriamo immagini o video
- lasciamo un link a una risorsa esterna per tutti coloro che vogliono approfondire
Per cominciare a rispondere su Quora possiamo cercare le domande che hanno moltissimi follower, e che hanno ricevuto parecchie risposte e visualizzazioni: non importa che una domanda sia stata posta mesi prima se riguarda un tema “evergreen”!
Gli utenti che la tengono d’occhio continueranno a ricevere le notifiche ogni volta che viene pubblicata una nuova risposta, quindi questo genere di quesiti sono un ottimo modo per cominciare a “seminare” nell’ottica di raccogliere traffico più avanti.
Non dimentichiamoci poi di impostare il nostro profilo a regola d’arte utilizzando il nostro nome e cognome, la nostra mansione in azienda, e una breve descrizione di ciò che facciamo / ciò che ci interessa.
Abbiamo visto quindi che Quora negli Stati Uniti sta diventando una sorta di “Wikipedia”, un sito dove trovare le risposte ai temi più svariati grazie ai contributi di utenti autorevoli; grazie a questa dinamica, possiamo adottare delle strategie per fare in modo di dare risposte utili e, allo stesso tempo, far conoscere il nostro brand e portare traffico al nostro sito.
E’ un gioco dove tutti vincono: chi fa una domanda riceve informazioni utili, chi risponde aiuta gli utenti che hanno posto il quesito e, allo stesso tempo, si rende autorevoli agli occhi del pubblico promuovendo il proprio personal branding (e magari anche la percezione dell’azienda per la quale lavora), Quora ne guadagna traffico e contenuti.
Per saperne di più su questa realtà ancora relativamente nuova per il pubblico italiano abbiamo deciso di fare una breve intervista a Valentina Tosi, la Head of Community Relations di Quora per l’Italia: ecco cosa ci ha raccontato!
Quora si è aperta lo scorso anno a diversi mercati: come sta andando? Quali sono le peculiarità del pubblico italiano rispetto agli altri mercati?
Siamo molto soddisfatti dei risultati raggiunti, la comunità di Quora in Italiano sta crescendo più velocemente di quello che ci aspettavamo. L’Italia è tra i più importanti centri culturali del mondo, gli italiani valorizzano molto l’apprendimento e la condivisione del sapere, hanno trovato in Quora il luogo ideale per questo scambio.
Inoltre, agli italiani piace scrivere, adorano il confronto e il dibattito. Una delle differenze che ho notato rispetto alle altre versioni di Quora in altre lingue, è che gli italiani sono molto più auto-ironici, professionali ma allo stesso tempo divertenti e piacevoli da leggere.
Cosa consigli a chi non utilizza ancora Quora?
La missione di Quora è quella di condividere e accrescere la conoscenza nel mondo, è una piattaforma di domande e risposte in grado di connettere persone in possesso della conoscenza con coloro che ne hanno necessità, condividendo contenuti di qualità.
Il mio consiglio? Registrati, completa il tuo profilo in tutti i suoi punti, in particolare aggiungi le tue informazioni principali e le qualifiche, i tuoi interessi e le tue conoscenze.
All’inizio prova a leggere alcune domande interessanti e risposte di successo per farti un’idea del sito.
Poi, fai una domanda ogni volta che ne avrai una (sollecitando la risposta agli esperti che vengono suggeriti) e rispondi ogni volta che credi di saperne circa un argomento.
Dai un voto positivo alle risposte che credi siano davvero d’aiuto, segnala o metti un voto negativo ai contenuti che non ritieni di qualità. Infine, cerca di creare un Feed valido seguendo gli argomenti e i profili di utenti che ti interessano.
Cosa consiglieresti per migliorare le risposte su Quora ed essere più utili?
Quora è un luogo che regala visibilità alle aziende e agli individui ma non è il posto ideale per chi vuole fare solamente dell’auto-promozione. Bisogna assicurarsi, innanzitutto, che si stia rispondendo alla domanda che è stata posta, le risposte utili sono quelle che non vanno fuori tema e che forniscono informazioni che possono essere riutilizzate da chiunque sia interessato alla domanda.
È importante che le risposte siano facili e chiare da leggere per chiunque, curandone la forma, la grammatica, la formattazione e citando le fonti dalle quali si è preso spunto durante l’elaborazione della risposta.
Una risposta efficace deve convincere i lettori sulla sua affidabilità. Le risposte possono dimostrare credibilità in diversi modi: citando fonti attendibili, elencando esempi validi e spiegando il motivo per cui si possiede esperienza o si è qualificati in un particolare campo.
Preferiamo che le risposte siano ricche di spiegazioni, immagini, esempi, esperienze: le risposte brevi o ironiche non vengono considerate utili e potrebbero essere nascoste.
Infine, le risposte devono rispettare il principio fondamentale di Quora “sii gentile, sii rispettoso”. È fondamentale che le persone trattino gli altri con civiltà, rispetto e considerazione, assumendo che tutti stiano cercando di rendere Quora una risorsa utile.
Ci sono argomenti “proibiti” o difficili per Quora? Ad esempio i consigli medici?
Non ci sono argomenti proibiti, purché le domande e le risposte di tali argomenti rispettino le nostre norme e principi di Quora.
Abbiamo visto che in passato hai detto di non poter dichiarare quanti sono gli utenti italiani attivi su Quora… A noi lo dici? 😉
Purtroppo non condividiamo numeri, mi dispiace!
E’ possibile inserire il nome della compagnia in cui si lavora come topic di Quora in modo tale che poi la gente possa lasciare reviews sull’azienda?
Certo, ecco qui un esempio!
Come funziona Quora for Business?
Solo per Quora in inglese abbiamo introdotto le inserzioni pubblicitarie (advertising mirato). Ad esempio, se sto chiedendo quali sono i migliori corsi per programmatori, sotto la risposta potrebbero comparire pubblicità di piattaforme di corsi online.
Quindi sostanzialmente le aziende pagano per poter avere inserzioni pubblicitarie associate alle domande su Quora. Su Quora in italiano non avremo questo modello nel breve termine, perché al momento il nostro obiettivo è quello di migliorare e monitorare la qualità dei contenuti.
Puoi dirci qualche curiosità su una particolare domanda & risposta che ti è rimasta in mente / che ti ha colpito?
Vivo in Silicon Valley da 7 anni. A volte pensiamo che la Silicon Valley esista solamente a 12mila chilometri da casa..invece ce l’abbiamo anche “nel nostro giardino”. Ecco una tra le risposte che mi ha colpita di più: viva le eccellenze italiane!
Ringraziamo Valentina per aver risposto a tutte le nostre domande; in Italia (dove Quora è presenta da qualche mese) il bacino di utenti è più ristretto rispetto a quello degli Stati Uniti ma le potenzialità del servizio per singoli e aziende rimangono invariate.
Avrà successo anche da noi? Lo scopriremo nei prossimi mesi!