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Pagine Google+, si parte anche con i profili per le aziende (e non solo)

Alberto Giacobone

Tempo di lettura: 5′

Schermata per la creazione di una Google Page
Schermata per la creazione di una Google Page

Per essere presente in rete, un’azienda ha a disposizione molti servizi gratuiti: Facebook, Linkedin e Twitter sono solo alcuni dei più importanti.
In alcuni di questi, per molte aziende la scelta di essere presenti è praticamente obbligata: si può ancora immaginare un brand di moda casual che si rivolge ai giovani senza una pagina Facebook? Oppure una moderna testata giornalistica online senza un account Twitter?

A rientrare nel rango degli “imprescindibili” ci prova anche Google, con le sue pagine Google+: scopriamole!

Creare una pagina Google+ è estremamente semplice: a partire da un profilo Google+ – gratuito e a disposizione di tutti – bastano pochi click.
Per prima cosa, si sceglie una categoria:

  • attività locale o luogo
  • prodotto o marca
  • azienda, istituzione o organizzazione
  • arte, sport e intrattenimento
  • altro

A seconda della categoria selezionata, viene proposta la compilazione di alcune informazioni di base ad hoc: al termine, accettati i termini d’uso, la pagina è praticamente creata e va solo confermata.

A quel punto ci si trova di fronte ad un vero e proprio “clone” di un profilo di Google+: ogni azione potrà essere compiuta “per conto” della pagina, che potrà quindi scrivere post, commentare, partecipare a videoconferenze, aggiungere altri profili e altre pagine alle proprie cerchie, etc.

L’importanza di questa nuova funzionalità del social network di Mountain View diviene ancora più evidente se la leggiamo al contrario, ovvero osservando le pagine come “destinatarie” delle attenzioni di altre persone, che potranno aggiungerle alle proprie cerchie, seguendone le vicende e partecipando alla loro “vita di relazione”.

Anche in questa occasione, Google propone un video di accompagnamento, per rendere più chiaro il potenziale di questo nuovo servizio, eccolo qui:

Il racconto, che descrive la relazione che un negoziante di biciclette stabilisce con dei clienti appassionati, indica uno dei casi più tipici d’impiego, ma rende anche evidente che per imporsi al grande pubblico come “luogo di contatto”, Google deve impegnare tutte le sue energie nel far vivere Google+ come piattaforma di relazione largamente diffusa, spodestando da questo ruolo Facebook.

Dalla sua, nonostante il notevole ritardo nel campo e diverse false partenze, può contare su capitali umani ed economici davvero notevoli e – non dimentichiamolo – dell’attenzione di centinaia di milioni di persone che ogni giorno usano i suoi servizi: in una indagine Comscore riferita all’anno 2010 è emerso che il servizio di ricerca di Google detiene in Europa la leadership assoluta delle preferenze degli utenti, una posizione privilegiata che ben potrebbe essere l’ago della bilancia nella scelta delle aziende di investire in questo social network, soprattutto alla luce del sempre maggior rilievo degli elementi “social” all’interno delle pagine di risultato.

Tra le prime pagine create, oltre a quelle delle imprese più attive lato social, un utente d’eccezione: Linus Torvalds, che ha dichiarato che impiegherà una pagina dedicata a Linux per comunicare aggiornamenti sulle nuove release del noto sistema operativo open source.