Tempo fa stavo parlando con una vicina di casa e mi stava raccontando di essersi registrata a un sito internet utilizzando (vi riporto le sue testuali parole) “la mia solita password”.
La mia prima reazione fu sperare che il passo successivo non sarebbe stato rivelarmi la chiave d’accesso con assoluto candore (grazie a Dio così non fu), la seconda fu inorridire (con discrezione, per non ferire i suoi sentimenti).
Avere una stessa password per tutti i servizi internet che utilizziamo sarà senz’altro comodissimo, ma anche parecchio rischioso: se qualcuno con cattive intenzioni dovesse venire a conoscenza della nostra parola segreta avrebbe accesso alla nostra mail, le piattaforme social, magari anche all’home banking… Insomma, a tutta una serie di informazioni che stiamo appunto cercando di proteggere (evidentemente nel modo sbagliato).continua a leggere »