In un documento interno di Google venuto all’attenzione del grande pubblico, a Giugno 2010 tra i primi cinque investitori pubblicitari nel meccanismo di Google AdWords c’erano aziende come Amazon e Ebay, due “colossi” del web, in qualche modo concorrenti di Google stessa (le cifre in gioco sono di milioni di dollari ogni mese).
Il motivo è presto detto: lo strumento pubblicitario di AdWords, ben impiegato, è riconosciuto dalle grandi aziende come un investimento che rende.
Con l’accesso sempre più diffuso ad internet, sia da postazioni fisse che mobili da fette di popolazione sempre più ampie, la pubblicità online presenta ogni anno un tasso di crescita “a doppia cifra”: di questi investimenti sempre più consistenti, molti finiscono proprio nella piattaforma di Google.
Quello che differenzia le grandi aziende da quelle più piccole sono in molti casi le motivazioni dell’investimento: se infatti le aziende più importanti usano questo mezzo per rafforzare ulteriormente il proprio o i propri brand, investendo a CPM in campagne orientate ad aumentare la visibilità, al contrario i più piccoli apprezzano la formula a CPC, utile per iniziative mirate dove diviene molto importante la valutazione del costo conversione.
Se questa “dicotomia” vale anche per le aziende che effettuano ecommerce, in realtà in questo caso i confini tendono ad assottigliarsi: in questi casi è abbastanza tipico assistere ad un mix di iniziative, alcune orientate alla visibilità ed altre alla resa “diretta” dell’investimento pubblicitario.
E’ comunque un dato certo che sempre di più le aziende stanno “dirottando” budget pubblicitari dai media tradizionali (carta stampata e televisione in primis) per investirli su internet.
Lascia un commento