Immaginiamoci questa situazione: è una ricorrenza importante. Abbiamo fatto più tardi del solito al lavoro e per farci perdonare (e celebrare al meglio la festa) ci viene in mente di fare una sorpresa golosa: un buon cabaret di pasticcini! Dove possiamo trovarlo?
Se il nostro “pasticciere di fiducia” non è sulla strada di casa, rischiamo di fare ancora più tardi; possiamo sempre chiedere ai colleghi, certo, ma potrebbe diventare dispersivo…
La realtà è che, oggi come oggi, una delle cose che viene più automatico fare in situazioni del genere è cercare lo smartphone nella tasca e chiedere a Google di trovare “pasticcerie vicino a me” oppure “pasticcerie a Vimercate” (nel nostro caso).
Tutto questo magari usando la ricerca vocale, giusto per non rischiare di incartarsi con i tasti o perché stiamo guidando: ne avevamo parlato in un approfondimento che sta diventando giorno dopo giorno più attuale.
A fronte di una domanda del genere, cosa risponde Google?
La logica usata dal “re” indiscusso dei motori di ricerca (usato più di 9 volte su 10 nel mondo) è quella di cercare di dare le risposte più utili, ossia le più vicine a noi e di migliore qualità.
E tra le prime risposte di certe SERP locali, Google ha scelto di mettere una mappa della zona e un elenco delle attività più pertinenti con la ricerca, con relativa localizzazione.
Come possiamo fare in modo di essere lì?
Una risorsa che ancora molte volte viene trascurata è Google My Business, evoluzione di quello che fino a qualche tempo fa era Google Places.
Attenzione! Da inizio novembre 2021 diverse delle risorse di cui parliamo a seguire vanno sotto il nome di Google Business Profile
Chi ha un’azienda, specialmente se piccola, con ogni probabilità ci è già entrato in contatto (anche perché in molte realtà c’è uno dei titolari si occupa praticamente di tutto, presenza internet inclusa); non tutti questi, però, hanno dato a GMB l’attenzione che merita, mentre chi le ha dedicato giusto un minimo di cura ne ha sicuramente ricevuto un beneficio.
L’esempio che abbiamo appena mostrato è eloquente: le schede attività di Google My Business permettono di “occupare la SERP”, posizionandosi sui motori anche prima di contenuti che potrebbero essere primi naturalmente per altri motivi.
Certo: anzitutto ci sono i risultati a pagamento (come in questo altro caso) tra cui si riesce a rientrare tramite Google AdWords.
Ma subito dopo arrivano la mappa e l’elenco di Google My Business (o, usando l’acronimo, GMB).
Con GMB tutte le attività (anche le più piccole) hanno la possibilità di creare una propria scheda: è facile, è gratuito, e soprattutto – come abbiamo visto – consente di comparire tra i primi risultati nelle SERP, dunque si tratta anche di un ottimo strumento per fare SEO a livello locale senza investire particolari budget.
I dati inseriti in GMB contribuiscono infatti alla compilazione del Knowledge Graph di Google, ossia quello strumento di cui si serve il motore di ricerca per aiutarci a trovare non tanto la “stringa” (ossia la parola) che stiamo cercando, ma l’oggetto – e in questo caso l’attività – che corrisponde ad essa nelle nostre intenzioni.
Nonostante le sue potenzialità, Google My Business è uno strumento ancora sottovalutato da tante aziende: a oggi, infatti, non sono molte quelle che hanno compilato con le giuste attenzioni la propria scheda attività.
Questa considerazione ha però un risvolto incentivante: per chi riesce a muoversi prima degli altri, infatti, c’è più spazio per raccogliere i benefici che questa risorsa può offrire!
Come si fa?
Il primo passo naturalmente è andare sul sito GMB, e lì creare una nuova attività cliccando sul pulsante + in basso a destra.
A questo punto si apre una pagina con una mappa, dove possiamo cercare se esiste già una scheda associata alla nostra attività inserendo il nome, l’indirizzo e altri dati.
Se già ce n’è una, possiamo chiedere di diventare proprietari: al termine di una procedura di verifica, Google ci concederà questo privilegio e sarà possibile entrare nella scheda My Business a verificare (o, se necessario, aggiornare) le informazioni.
Se invece la scheda non c’è, possiamo crearla noi seguendo una procedura molto semplice e facendosi aiutare da questa guida.
L’importante, in un caso come nell’altro, è ricordarsi di verificare la scheda dell’attività: fino a che questo passaggio non viene completato, infatti, la scheda non sarà pubblicata.
NAP: nome, indirizzo, telefono
Nome (Name): oltre al nome dell’azienda, che è quello con cui si è conosciuti, è possibile aggiungere una piccola descrizione più specifica dell’attività che si svolge.
Per la scheda GMB di Axura, ad esempio, abbiamo aggiunto al nome dell’azienda anche due dettagli significativi, “marketing” e “comunicazione digitale”
Aggiornamento del 19 marzo 2018:
E’ stata segnalata una nuova funzione, confermata anche dall’aggiornamento della guida ufficiale di Google: è la possibilità di aggiungere una descrizione che compare nella scheda attività e anche nella colonna di destra delle SERP.
Lo spazio massimo per la descrizione è di 750 caratteri, e Google consiglia di inserire dettagli come cosa si offre, cosa distingue la nostra attività da altre simili, briciole di storia e altre indicazioni che possono essere utili ai potenziali clienti.
Indirizzo (Address): se la prima cosa che compare nel box che Google riserva ai risultati di ricerca My Business è una mappa, si capisce bene quanto sia importante tenere aggiornata questa informazione, per esempio nei casi di cambio di indirizzo o di trasferimento della sede.
Telefono (Phone Number): ecco un altro punto di contatto che non deve essere trascurato: in questo modo, infatti, chi vuole avere maggiori informazioni non è costretto a muoversi fisicamente per venire da noi, ma può avere un contatto preliminare e scoprire se facciamo davvero al caso suo (o approfondire altri aspetti).
Name, Address, Phone Number: in inglese c’è un acronimo, NAP, per raggruppare queste voci, che sono importantissime per la SEO locale perché i motori di ricerca le verificano di continuo per avere la conferma che la nostra attività sia reale, credibile.
Proprio per questo è importante tenere traccia di “dove” le si pubblica (su GMB, ma anche sul sito, su una pagina Facebook, etc.) e passare a verificarle periodicamente per tenerle sempre aggiornate.
Oltre a queste, possiamo fornire anche altre informazioni che saranno utili a chi le leggerà.
Gli orari di apertura
Per esempio gli orari di apertura, che per certe realtà sono importantissimi (pensiamo, per esempio, alla pasticceria di cui abbiamo parlato all’inizio, o a un ristorante): da qualche tempo è possibile indicare anche delle aperture speciali, come ad esempio quelle delle festività.
Il settore di attività
Oppure il settore di attività, un altro parametro fondamentale per la SEO locale. Anche su questo punto è importante essere precisi il più possibile, e se inizialmente potrebbe non essere facile (dato che le possibilità di scelta sono risicate), mano a mano che la pagina resta in linea e viene perfezionata, anche Google arriva con dei suggerimenti che diventano via via più pertinenti per riuscire a definirla al meglio.
Il logo in Google My Business
Per compilare correttamente una scheda di Google My Business è necessario anche caricare un logo dell’azienda, possibilmente quadrato e con una buona risoluzione (Google consiglia almeno 720 x 720 pixel): in questo modo l’impatto per chi guarda sarà sicuramente più positivo, e anche il suo percepito rispetto all’azienda.
Foto, virtual tour e (dal 2018) video
Sempre a proposito di immagini, poi, una scheda GMB “fatta bene” dovrebbe essere corredata con delle foto in grado di mettere in evidenza gli aspetti più importanti dell’attività. Google stessa offre alcuni suggerimenti al riguardo.
E’ inoltre prevista la possibilità di legare alla scheda GMB i Google Indoor Street View Tour, ossia immagini sferiche a 360° degli spazi più significativi di una struttura.
Chiunque abbia gli strumenti adatti per realizzarle può farlo, ma per ottenere la resa più idonea Google consiglia di affidarsi a dei fotografi che essa stessa ha certificato, di cui ha messo a disposizione un elenco (naturalmente in continuo aggiornamento).
Queste immagini vengono proposte non solo nella scheda di Google My Business, ma anche in Google Maps: in questo modo, chi vuole approfondire la propria conoscenza rispetto a un’azienda, può già farsi un’idea a partire dalle immagini.
Il vantaggio di avere una scheda azienda provvista di foto e tour virtuale è stato calcolato come “il doppio della probabilità di suscitare interesse” secondo una ricerca indipendente del 2015, commissionata da Google stessa.
Guardando al futuro, è stata introdotta proprio in questi giorni anche in Italia (dopo il recente rilascio negli USA) un’altra implementazione che potrebbe dare ulteriore impatto alle schede di GMB: oltre alle immagini e ai tour virtuali, infatti, ora si possono pubblicare pure dei brevi video di 30” al massimo.
GMB e le ricerche per nome dell’azienda
Le schede di Google My Business sono uno strumento di SEO dal grande potenziale non solo per le ricerche locali, ma anche per quelle basate sul nome specifico di un’azienda.
Proviamo a cercare Axura SRL. Nella colonna di destra compare un box con tutti i dettagli della nostra scheda GMB, e il suo impatto (con testi più grandi, immagini, le stelline delle recensioni e dei bottoni chiaramente cliccabili) è molto diverso rispetto a quello di una SERP standard di Google; qualcosa che colpisce l’attenzione, insomma.
Eccolo nel dettaglio.
Sedi multiple in Google My Business
Quello che vale per un’azienda sola, naturalmente può valere anche per quelle realtà che hanno più di una sede oppure che si propongono al mercato come delle vere e proprie catene: anche in questo caso Google My Business mette a disposizione un’interfaccia di gestione per le situazioni multisede, chiaramente più articolata e bisognosa di attenzioni rispetto a una scheda “base”.
Una volta compilata completamente una scheda di GMB, un’azienda potrebbe già dirsi a buon punto: c’è l’indirizzo, ci sono gli orari, alcune immagini… Praticamente molto di quello che serve a chi vuole entrare in contatto per avere una prima impressione.
Le schede di Google My Business, però, offrono anche altre funzioni e risorse.
Le recensioni: incentivarle e saperle gestire
Una, molto importante, è rappresentata dalle recensioni: è praticamente la prima cosa che compare subito dopo il nome dell’azienda!
Una ricerca del 2015 ha evidenziato come ben il 90% delle persone si affidino proprio alle recensioni online per scegliere a chi rivolgersi (ma del resto chiunque ha l’abitudine di consultare TripAdvisor per il ristorante della cena o l’hotel delle vacanze lo potrebbe confermare…).
La stessa ricerca segnala che solo il 6% dei clienti si prende la briga di lasciare una recensione.
Incentivare le recensioni può essere, quindi, molto utile: per esempio si può inviare una mail di promemoria a chi ci ha lasciato il suo indirizzo di posta elettronica per un acquisto.
Oltre a incentivare le recensioni, è importante saperle gestire: se quelle positive non possono che fare piacere ed essere uno stimolo a continuare così, cercando di migliorarsi sempre, come si gestiscono quelle negative?
La tentazione di “rispondere per le rime” può essere forte, ma è meglio non lasciare che prenda il sopravvento: ricordiamoci sempre che chi ci sta valutando come azienda si può fare un’idea anche in base a come siamo in grado di gestire le criticità.
Il consiglio, dunque, è di offrire una risposta attenta sia ad aiutare la persona che ha scritto il commento sia tutti gli altri a comprendere meglio la situazione.
“Domande e risposte” in Google My Business
Le schede di GMB offrono un’ulteriore possibilità di interazione molto diretta: è “Domande e risposte”, attraverso cui è possibile fare una domanda all’azienda rispetto a qualunque cosa.
Non dobbiamo aspettare che siano gli altri a farlo: l’azienda stessa può usare questo campo un po’ come fosse quello delle FAQ del sito, scrivendo da sé sia le domande più comuni che riceve di solito che le relative risposte.
Anche in questo caso, una gestione attenta della funzione può trasformarsi in un’ottima opportunità per dialogare con il mercato e contribuire alla formazione di una “prima impressione” in tutti i potenziali interlocutori che ci sono là fuori.
Post (e offerte speciali)
Un altro strumento che è stato implementato da pochi mesi nelle schede di Google My Business è il tab “post”.
I post di Google My Business hanno una durata di vita limitata (7 giorni), ma vengono pubblicati in una posizione “strategica” da Google, ossia nella pagina di ricerca (quindi nella colonna di destra quando qualcuno ci trova facendo una ricerca proprio con il nostro nome) così come su Google Maps.
Questi post sono quindi degli ottimi strumenti per segnalare importanti novità che ci riguardano, oppure per proporre speciali offerte a tempo.
My Business e Google Analytics
Ancora, le schede di GMB possono essere collegate a Google Analytics, per avere a disposizione in un’unica console anche la funzione che consente di tenere monitorati visite al sito, sessioni, pagine più cliccate e tutta una serie di dati utili per capire come si muove chi arriva sul sito.
GMB + AdWords: le estensioni di località
Google My Business può anche essere collegato ad AdWords, con vantaggi notevoli per quanto riguarda la SEO locale dell’azienda.
Grazie all’interazione tra queste due risorse, infatti, è possibile creare delle campagne AdWords che contengono le cosiddette “estensioni di località”, ossia delle informazioni aggiuntive (come indirizzo e numero di telefono) che compaiono nelle SERP insieme agli annunci pubblicitari, e aiutano il potenziale cliente a raggiungere fisicamente quell’attività di cui sta visualizzando l’annuncio.
Le statistiche
Il pannello di controllo delle schede GMB ospita anche una funzione statistiche, che serve per scoprire come i clienti cercano un’attività, dove la visualizzano e come reagiscono: grazie all’analisi di questi dati, è possibile pianificare delle strategie migliorative e verificarne il reale impatto.
Potremmo continuare ancora, dato che Google My Business è una piattaforma in continua evoluzione: basta dare un’occhio a tutte le novità che sono state introdotte mese dopo mese.
Negli USA, per esempio, è da poco stato introdotto un pulsante che consente di prenotare (un tavolo, una seduta con un personal trainer e quant’altro) direttamente dalla scheda di Google My Business.
Creare un sito internet con Google My Business (gratis!)
Un’altra funzione che in italiano non esiste (ancora, perlomeno), ma può essere molto utile (e comunque è facile da usare anche per chi non conosce granché l’inglese) è quella che mette a disposizione la possibilità di creare un sito per il proprio business “in meno di 10 minuti”. Sempre gratis!
Del resto Google non è la sola a offrire una vetrina alle aziende, più o meno piccole: le pagine Facebook sono nate anche per questo, e prosperano così come prospera questo social network (sebbene gli ultimi aggiornamenti all’algoritmo promettano di smorzare di un bel po’ la potenza delle pagine).
Anche Facebook offre, gratis, la possibilità di pubblicare contenuti simili a quelli di GMB: NAP, orari, post, promozioni…
Anche Facebook, quindi, resta un canale che ogni azienda farebbe bene a “presidiare”: sebbene con le sue pagine non offra tante funzioni quante ne mette a disposizione Google con i suoi account My Business, resta comunque un punto di passaggio molto frequentato dalle persone e un motore di ricerca sempre più usato.
Creare un sito web, farsi una pagina Facebook, avere una scheda su Google My Business…
Con tutti i posti dove si possono pubblicare le informazioni della propria attività su internet, i punti di contatto diventano sempre più numerosi.
Proprietari, gestori e amministratori
Per aiutarci a tenerli tutti sotto controllo le notifiche sono indispensabili, e anche Google My Business mette a disposizione un sistema di avviso, anzi due: gli aggiornamenti via mail e l’app Google My Business (disponibile sia su Android che per iOS)
Aggiornamento del 20 novembre 2018
Ora questa dà la possibilità di creare dei post con immagini e offerte speciali e di gestire, anche direttamente dallo smartphone, tutte le diverse informazioni contenute nella propria scheda attività.
Inoltre c’è una nuova tab “Clienti” dove vengono raccolte tutte le interazioni, a cominciare dalle recensioni e dalle richieste di prenotazione, ed è possibile rispondere.
Ancora, c’è una visuale più chiara di quante persone trovano la nostra attività e si connettono con essa, attraverso gli Insights.
Con l’occasione Google ha rivelato che ogni mese soddisfa una media di 9 miliardi di richieste proponendo come risultato di ricerca la scheda dell’attività GMB più vicina, e questo genera 3 miliardi di richieste dirette e 1 miliardo di telefonate.
Abbiamo visto che GMB è un punto di contatto che ha un grande potenziale, ma proprio per questo potrebbe non essere semplice da gestire: ci vuole attenzione, tempo per informarsi e formarsi, tempo per mantenere aggiornata tutta la comunicazione…
Spesso nelle aziende più piccole c’è una persona sola che si occupa di questo insieme a tante altre attività, con il rischio di lasciarne indietro qualcuna. Google My Business offre la possibilità di farsi aiutare, nominando dei gestori delle schede e degli amministratori delle comunicazioni senza per questo dover condividere gli accessi.
Insomma: Google My Business è uno strumento (relativamente) semplice, gratuito e – come abbiamo visto – particolarmente potente per la SEO locale, che ci permette di comparire in posizioni di rilievo nelle SERP e ad avere visibilità per la nostra attività senza dover sostenere costi specifici se non quelli legati al tempo di starci dietro, oppure riuscendo a verificare bene i risultati di quanto speso.
Vale la pena dedicarci le giuste attenzioni, no? 😉
Aggiornamento del 10 aprile 2018
Con una recente modifica, Google sta progressivamente mettendo a disposizione delle aziende che si occupano di alcuni generi di attività (come gli idraulici, i fioristi, i saloni di bellezza e altre categorie) la possibilità di aggiungere all’interno delle schede l’indicazione dei diversi servizi offerti, sul modello di quanto già fatto alcune settimane fa per i ristoranti.
Per ora la funzione è stata introdotta sulle schede attività di Google My Business in lingua inglese, ma è probabile che (come già successo anche in passato) dopo questa prima fase la funzione venga estesa anche alle schede nelle altre lingue.
Teniamo gli occhi ben aperti per scoprire se e quando succederà: potrà servire per riuscire a essere ancora più specifici nel presentare la proposta della propria azienda.