Il web quest’estate è stato dichiarato morto, in un’interessante disamina che evidenzia un’importante trasformazione in atto, verso altre forme di fruizione di contenuti e servizi (spesso legate ad applicazioni specifiche, come nell’eco-sistema di gran successo di Apple): “aveva” poco più di 21 anni (era nato nella notte di Natale del 1990).
A metà circa del suo cammino (ottobre 2000) ha visto nascere il programma pubblicitario Adwords, lanciato da quella Google Inc. che già dominava (ma non ancora così incontrastata) la ricerca sul web (Curiosità, il primo cliente? Un’azienda che vendeva aragoste e astici a distanza).
“Hai 5 minuti e una carta di credito?” – Recitava più o meno così il primo annnuncio rivolto a reclutare inserzionisti per un sistema che ha letteralmente “cambiato” il mondo della pubblicità (non solo online).
10 anni dopo, come sta questo sistema? Basta un numero per rendercene conto, ovvero il fatturato di Google derivato da Adwords nel 2009: 23 miliardi di dollari!
Dietro questo numero ci sono milioni di inserzionisti: chi investendo poche decine di euro al giorno, chi centinaia di migliaia ogni mese, ognuno di questi “compete” per l’attenzione di una popolazione di utenti “internet” (e web) che continua inesorabilmente a crescere.
Proprio però da questa competizione, sempre più spinta, nascono le prime “difficoltà” (e opportunità) di questo meccanismo: gestire una campagna pubblicitaria che “funzioni” non è più questione di “5 minuti”, ma è richiesta molta più attenzione e soprattutto, servono molte più competenze.
Ecco quindi nascere l’industria dei “professionisti di Google Adwords“, un gruppo di operatori del mercato che sono in grado di pianificare e gestire l’investimento di budget pubblicitari con questo strumento.
Come in ogni settore, l’offerta è la più variegata e per “proteggere” l’intero eco-sistema, Google ha previsto una serie di criteri di certificazione (in buona sostanza, l’equivalente della teoria e della pratica dell’esame della patente) e un “elenco” ricercabile dei professionisti e delle aziende certificate.
Ed ecccoci qui, al bollino con cui abbiamo aperto questo post, ovvero il riconoscimento per Axura dell’aver maturato i requisiti per essere considerato “Partner Certificato Google Adwords”: si tratta del buon esito degli esami affrontati e superati dalla nostra Online Advertising Specialist Valentina Pece, che ha conseguito la qualifica di Google Adwords Qualified Individual e del budget gestito negli ultimi 3 mesi, che ha superato (di gran lunga) i 10.000 dollari.
Ci aggiungiamo così ad un elenco di altre 34 aziende con sede in Lombardia che hanno conseguito questa certificazione e insieme a loro possiamo “fregiarci” di questo risultato.
Ci si potrebbe fermare qui, allo “spendere” un bollino, una certificazione sicuramente importante che è sia un vantaggio commerciale per chi l’ha conseguita che un criterio di discrimine per chi deve scegliere un partner a cui affidare un budget pubblicitario da spendere con lo strumento Adwords. Ma …
è ancora vero che Google Adwords è un ottimo investimento pubblicitario, sempre e comunque?
Conviene davvero affidarsi a un professionista certificato e non gestirsi il budget da soli?
Ci sono altre forme (e piattaforme) pubblicitarie online capaci di assicurare, in determinati casi, rese superiori?
(se vi vengono in mente altre domande, aggiungetele pure nei commenti!)
Sono domande che è doveroso porsi, non rinunciando mai a “tenere gli occhi aperti” su quello che offre il mercato, sperimentando diverse situazioni e valutandone la resa.
Questa continua ricerca e verifica è il dovere di chi si impegna a gestire al meglio un budget pubblicitario per conto di chi decide di affidarglielo e fa parte degli impegni connaturati alla professione.
Spesso la risposta è comunque positiva: Google Adwords, anche a fronte di una competizione sempre più spinta, è ancora lo strumento ideale per investire al meglio il proprio budget pubblicitario e può assicurare performance (sia di branding che di conversione diretta) davvero interessanti, soprattutto se gestito con attenzione, competenza e sana (ok, alle volte anche un po’ maniacale) passione per l’ottimizzazione.
p.s. Sulla “morte del web” (argomento decisamente caldo per una “web agency”), accennata nell’apertura di questo post, se ne è parlato molto e anche noi avremo modo di tornarci; invece, sulla vitalità (indiscussa) della pubblicità sul web, se ne parlerà parecchio allo IAB Forum 2010, in cui si evidenzieranno novità e tendenze del settore: un’ottima occasione di confronto a cui non mancheremo di partecipare!