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Che cos’è il Phygital Marketing?

Alessandro Fumagalli 11 Gennaio 2018

Nato dalla fusione tra Physical (ossia “fisico”) e Digital, digitale, il termine Phygital designa tutte quelle azioni che brand e aziende possono mettere in atto per creare un ecosistema integrato in cui il mondo fisico e la dimensione digitale convivono.

Il Phygital Marketing, quindi, è quel tipo di approccio per cui si realizzano campagne in grado di esistere e funzionare contemporaneamente in ognuno dei due “mondi”: quello fisico, reale, accanto a quello digitale e virtuale.

Alcuni esempi di campagne di Phygital Marketing di successo sono quello di Tesco, che ha riprodotto gli scaffali di un supermercato sui treni dei pendolari offrendo la possibilità di mettere a carrello i prodotti da acquistare facendo la scansione di un QR Code (per poi consegnare la spesa a domicilio poco dopo), quello di 1-800 Flowers, che ha trasformato i pensieri di compleanno inviati attraverso Facebook in bouquet di fiori veri da consegnare ai festeggiati al termine della giornata, oppure il London Eye, la ruota panoramica di Londra, che in occasione delle Olimpiadi del 2012 ha proiettato nel cielo notturno dei Tweet legati all’evento.

Tra gli esempi di Phygital Marketing troviamo anche quelli che riguardano le esperienze di realtà aumentata: Ikea, dal 2017, mette a disposizione Ikea Place, una app per iPhone e Android che permette agli utenti di visualizzare oltre 2.000 prodotti della catena direttamente all’interno delle loro case per valutare se sono compatibili con gli spazi e il resto dell’arredamento.

Altre realtà, come WANNABY, utilizzano la realtà aumentata per dare modo agli utenti di provare scarpe, gioielli e vestiti prima di comprarli.

Il Phygital marketing da una parte tiene in considerazione e dall’altra agevola la traiettoria non lineare del Customer Journey, che sempre più vede il passaggio (per uno stesso acquisto) attraverso territori diversi, come appunto online e offline, ad esempio:

  • click&collect: in questo caso l’utente compra e paga online ma decide di ritirare la merce in negozio per diversi motivi: risparmiare sulle spese di spedizione, non dover aspettare il corriere, essere sicuro che la merce arrivi, etc.
  • Try&Buy (o showrooming): la pratica di provare nei negozi offline per poi acquistare online è sempre più diffusa per tutte le categorie merceologiche, poiché unisce il vantaggio di poter toccare con mano senza impegno al risparmio offerto dalla maggior parte dei negozi online.
  • ROPO (Research Online Purchase Offline): il contrario dello showrooming, qui l’utente si informa online riguardo a un determinato prodotto e — una volta deciso cosa acquistare — va in un negozio fisico per portare a termine la transazione.

Ne abbiamo parlato nel dettaglio nel nostro post sul Customer Journey!


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