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Le grandi aziende investono in Google AdWords?

Stella Fumagalli 15 Giugno 2011

In un documento interno di Google venuto all’attenzione del grande pubblico, a Giugno 2010 tra i primi cinque investitori pubblicitari nel meccanismo di Google AdWords c’erano aziende come Amazon e Ebay, due “colossi” del web, in qualche modo concorrenti di Google stessa (le cifre in gioco sono di milioni di dollari ogni mese).

Il motivo è presto detto: lo strumento pubblicitario di AdWords, ben impiegato, è riconosciuto dalle grandi aziende come un investimento che rende.

Con l’accesso sempre più diffuso ad internet, sia da postazioni fisse che mobili da fette di popolazione sempre più ampie, la pubblicità online presenta ogni anno un tasso di crescita “a doppia cifra”: di questi investimenti sempre più consistenti, molti finiscono proprio nella piattaforma di Google.

Quello che differenzia le grandi aziende da quelle più piccole sono in molti casi le motivazioni dell’investimento: se infatti le aziende più importanti usano questo mezzo per rafforzare ulteriormente il proprio o i propri brand, investendo a CPM in campagne orientate ad aumentare la visibilità, al contrario i più piccoli apprezzano la formula a CPC, utile per iniziative mirate dove diviene molto importante la valutazione del costo conversione.

Se questa “dicotomia” vale anche per le aziende che effettuano ecommerce, in realtà in questo caso i confini tendono ad assottigliarsi: in questi casi è abbastanza tipico assistere ad un mix di iniziative, alcune orientate alla visibilità ed altre alla resa “diretta” dell’investimento pubblicitario.

E’ comunque un dato certo che sempre di più le aziende stanno “dirottando” budget pubblicitari dai media tradizionali (carta stampata e televisione in primis) per investirli su internet.

 


Quanto conviene investire in Google Adwords?

Stella Fumagalli 31 Maggio 2011

Sostituendo “Pubblicità” a “Google Adwords” e rileggendo la domanda, ci troviamo di fronte al quesito “Quanto conviene investire in pubblicità?”, che chiaramente non può avere una risposta univoca.

Contrariamente però agli investimenti pubblicitari tradizionali, il sistema che ruota attorno a Google Adwords offre dei vantaggi davvero importanti:

  • Una barriera d’ingresso bassissima: l’investimento “minimo” in Google Adwords può essere anche di solo 5 euro e 1 centesimo (5 euro di attivazione e 1 centesimo come costo minimo di un singolo click). Se compariamo questa “barriera d’ingresso” a quanto potrebbe costarci, anche solo per provarla, una pubblicità su di un giornale o uno spot televisivo, ci rendiamo conto della differenza fondamentale tra questi strumenti pubblicitari.
  • La possibilità di modulare l’investimento in qualsiasi momento: contrariamente ad altri strumenti, Google Adwords permette di decidere il budget da investire da un momento all’altro e quante volte si vuole. Vogliamo investire di più in corrispondenza di un evento importante? Oppure vogliamo sospendere temporaneamente l’investimento per un qualsiasi motivo? Quale che sia la variazione, può essere attuata nel giro di pochi istanti, con effetto praticamente immediato.
  • La possibilità di tracciare con precisione la resa del proprio investimento: quanto “converte” il nostro investimento? Stiamo ottenendo più vendite o contatti? Con Google Adwords lo possiamo sapere con precisione, attribuendo i risultati addirittura alle singole parole chiave di una campagna pubblicitaria. Possiamo conoscere da vicino i nostri clienti, come sono arrivati da noi, cosa prediligono e molto altro ancora.

Questi vantaggi da soli offrono alla direzione aziendale delle possibilità prima precluse alla maggior parte dei marketing manager:

prima si doveva infatti “scegliere” a inizio anno un elenco limitato di risorse su cui investire (“quel” giornale, “quella” fiera, etc.), sperando di aver fatto le scelte giuste e tirando le somme “a giochi fatti”.

Ora invece, chi si occupa di investimenti pubblicitari può assegnare “micro-budget” a iniziative diverse, verificando con investimenti minimi e soprattutto tempi ridotti se le scelte fatte sono adeguate o meno, per decidere con rapidità ed efficacia come ri-allocare gli investimenti aziendali.

Se trovare “la strada d’investimento più redditizia” era quindi un mestiere che richiedeva “iterazioni” lunghe e costose, oggi questa ricerca è molto più facile.

Il budget da assegnare alla pubblicità diventa quindi non più una scelta “monolitica” da fare una volta all’anno, ma una “scelta permanente”, concretamente misurabile nei suoi risultati.

 


E’ vero che si può pagare anche solo 1 centesimo a click?

Stella Fumagalli 31 Maggio 2011

Pagare 1 solo centesimo per un click su di un annuncio Adwords è attualmente possibile, ed è un risultato di cui abbiamo ogni giorno esperienza diretta come agenzia.

Si tratta di un risultato che per avverarsi richiede delle premesse importanti, soprattutto se in relazione a delle parole chiave molto cercate.

Non sempre però conviene puntare a questo risultato.

La ricerca del minor costo per click possibile deve essere infatti bilanciata da un traffico “sufficiente”: se desideriamo 1.000 visite al giorno, riuscire ad ottenere il costo di 1 centesimo al click in corrispondenza di una parola chiave da cui otteniamo 10 visite al giorno, non può essere considerato un successo, soprattutto se abbiamo investito notevoli energie e risorse per ottenere questo risultato.

La ricerca di un costo / contatto minimo deve essere sempre accompagnata dalla comprensione il più possibile precisa del costo / conversione e della sua sostenibilità o adeguatezza: la valutazione di quest’ultimo fattore, sia in un’ottica di breve termine che di medio e lungo, ci permetterà di valutare delle strategie di investimento complesse in cui il costo / contatto ha un ruolo complementare.

 


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