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Fare business ai tempi di internet: cambiano le regole, sappiamo cambiare anche noi?

Alberto Giacobone

Tempo di lettura: 4′

In più di un’occasione abbiamo richiamato il Cluetrain Manifesto, un insieme di 95 tesi mirate a far comprendere come internet ha letteralmente cambiato le regole del gioco.

Tra le diverse tesi, una delle più importanti è che “i mercati sono conversazioni” e la conversazione avviene tra persone, partendo da un presupposto di rispetto e parità.

Non è la normalità: in molte aziende, quando si pensa ai clienti li si considera dei “bersagli” (target in inglese) per le più svariate iniziative di marketing, mirate a massimizzare il profitto.

Capita purtroppo spesso che le persone che lavorano in aziende che hanno a che fare con tanti clienti, si ritrovino a spersonalizzarli e a ragionare solo in termini di “freddi numeri”.

Si sta invece facendo sempre più consistente un movimento di persone che desidera che le loro aziende siano parte di un percorso di crescita condiviso, nel rispetto di quella che viene chiamata la “Triple Bottom Line”: ad ottenere beneficio dall’attività di impresa devono essere in primis le persone (People), poi il pianeta (Planet) ed infine il profitto (Profit), subordinato al rispetto delle persone e del pianeta.

Queste premesse sono condivise, tra i tanti, anche da un imprenditore il cui nome d’arte, dal 2004, è Robin Good: con lui abbiamo in comune un percorso che ci ha visto ottenere un successo a 6 zeri con il programma pubblicitario di Google, AdSense.

Negli anni Robin Good ha costruito un percorso di condivisione: l’assonanza con Robin Hood non è casuale, anzi.

Internet permette a Robin di condividere con crescente facilità ed efficacia le sue competenze e il suo sapere e lui si mette a farlo con il sito www.masternewmedia.org, ottenendo un notevole successo di pubblico.

da brand a friend robin goodFacciamo un Fast Forward al 2017: Robin ha superato degli importanti incidenti di percorso e imparato più di una lezione, ma gli è rimasta la voglia di condividere quello che reputa giusto e di contrastare quello che non gli piace: nasce così “Da Brand a Friend, un nuovo modo di fare business online condividendo valore e creando relazioni”.

In questo libro Robin ribadisce come un certo modo di trattare le persone da parte di alcune aziende, dall’alto verso il basso, senza rispetto dell’individuo, mirando solo al proprio profitto e non al benessere delle persone in primis e dell’ambiente subito a seguire, sia profondamente sbagliato.

In un mondo in cui sono aumentati tantissimo gli stimoli a cui le persone vengono sottoposte, di fronte alle crescenti difficoltà, alcune aziende (o meglio, le persone dietro le stesse) hanno reagito portando agli estremi certi comportamenti.

Pensiamo ai telemarketer, che magari fanno 1000 telefonate per proporre questo o quel contratto e chiuderne se va tutto bene 1: quanto tempo hanno fatto perdere alle altre 999 persone? Ne abbiamo scritto recentemente in un post di questo blog: non considerare il tempo delle persone come un valore significa avere poco rispetto per loro.

Robin Good, nel suo libro, propone un’alternativa, un diverso modo di fare impresa (e profitto), adeguato ai tempi moderni e alla rivoluzione di internet: la chiama la “formula di Sharewood”.

formula di sharewood robin goodIn estrema sintesi, si riassume così:

  1. Individua la tua nicchia di mercato online
  2. Costruisci la tua credibilità condividendo contenuti di valore
  3. Coltiva un seguito di fan appassionati
  4. Ascolta e scopri le necessità specifiche dei tuoi fan
  5. Crea prodotti e servizi su misura

Nello spiegare la sua formula Robin condivide esempi, esperienze proprie e di altri ma soprattutto risorse utili, come i numerosi indirizzi di siti e servizi – spesso gratuiti – messi alla prova.

Il libro in questo modo resta comprensibile anche a chi si sta avvicinando da neofita ai concetti espressi.

Per chi è utile? Per chiunque abbia un’attività, non importano le dimensioni: leggendo questo libro si ha una traccia (non per forza la migliore o l’unica) per fare impresa in modo diverso, “condividendo valore e creando relazioni”, come appunto indicato sin dall’inizio del libro.

Tra i tanti esempi proposti c’è anche Patreon.com, un importante sito di “patronaggio moderno” o crowdfunding, rivolto ai creatori di contenuti e a chiunque desideri sostenerli: in buona sostanza, chi crea contenuti dichiara cosa farà e le risorse di cui ha bisogno e chi vuole sostenere la creazione di questo contenuto in qualità di novello mecenate può contribuire con degli importi prestabiliti o libere elargizioni.

Anche Robin si propone, in maniera chiara e trasparente, su questa piattaforma: il suo profilo è accessibile all’indirizzo https://www.patreon.com/Robin_Good ed ha già raggiunto l’importante traguardo di più di 2.000 dollari al mese di sostegno.

Esplorare le possibilità offerte da internet nelle dinamiche di relazione e di circolazione del sapere, anche stimolati da libri come questo, ci permette di impostare meglio le nostre imprese, aumentandone le chance di profitto, riletto sempre alla luce delle 3P che abbiamo menzionato poco sopra: People, Planet, Profit.