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Creare e impostare una pagina aziendale su Facebook nel 2018: appunti e consigli!

Alessandro Fumagalli

Tempo di lettura: 15′

Qualche giorno fa abbiamo parlato di Google My Business (GMB) come risorsa in grado di dare a ogni azienda una vetrina gratuita e particolarmente ricca di strumenti utili per far crescere l’attività.

Sapendo che da Google passano circa il 90% di tutte le ricerche che vengono fatte sui motori di ricerca in Italia, cercare di esserci (ed essere ben visibili) per un’azienda è chiaramente fondamentale: negli ultimi anni però i social sono diventati sempre più presenti nelle nostre vite e un’altra “piazza” molto affollata è proprio quella di Facebook.

Secondo le statistiche più recenti, infatti, gli utenti attivi di questo social in Italia sono 24 milioni: lo usano ogni giorno, più volte al giorno.

Partendo da questi dati diventa evidente l’importanza per un’azienda di essere presenti anche su Facebook. Come? Attraverso la realizzazione – gratuita – di una “pagina aziendale”.

su questo argomento puoi leggere anche:

– Far crescere una pagina Facebook: piano editoriale, contenuti e altri consigli importanti!
– Pagine aziendali su Facebook: quali sono le statistiche di Insights più utili?

Anzitutto una premessa: su Facebook le pagine non esistono da sempre; agli albori di questo social network, quindi, alcune attività hanno cercato di sfruttarne le potenzialità creando profili personali al posto delle pagine stesse.

Ancora oggi può capitare, seppur di rado, di ricevere la richiesta di amicizia da parte di quella che riconosciamo essere un’azienda, oppure di cercare su Facebook un’attività e scoprire che non ha una propria pagina bensì un profilo personale.

Come lo si capisce? Dalla modalità di interazione proposta: alle pagine possiamo mettere un “mi piace” mentre ai profili si può solo inviare una richiesta di amicizia.

Perché lo specifichiamo? Perché questa pratica è stata via via scoraggiata da Facebook, tanto che nelle condizioni che si sottoscrivono al momento della creazione di un account Facebook vieta l’uso di un profilo personale con finalità commerciali.

Il rischio per chi si comporta diversamente è che prima o poi il profilo venga segnalato a Facebook per irregolarità e chiuso con la conseguente perdita di tutto il valore (in termini di contenuti e interazioni) che era riuscito a creare fino a quel momento.

Preso atto che se un’azienda vuole esserci su Facebook deve farlo utilizzando una pagina, andiamo a vedere “come” si fa a crearla e impostarla.

Come scegliere il nome per una pagina Facebook e – se serve – cambiarlo

Cominciamo dalla scelta del nome: di base coincide con la ragione sociale, ma c’è spazio per introdurre qualche “briciola” delle specifiche dell’attività che viene svolta.

Per il nostro cliente RMS, per esempio, limitarsi al nome avrebbe significato essere praticamente irriconoscibile (vista la quantità di RMS alternativi che esistono nel mondo, e si occupano di tutt’altro); aggiungendo una piccola specifica, invece, abbiamo reso unica la RMS che distribuisce “Accessori e ricambi per Bici e Scooter” rispetto a tutte le altre.

Cambiare nome a una pagina Facebook – senza perderne i contenuti e i “mi piace” – è possibile, e si può provare a fare per esempio se l’azienda cambia nome o si rende conto di doverlo specificare meglio: c’è però una procedura da seguire, che non può essere attivata tutte le volte che si vuole ma solo seguendo le regole che sono state definite da Facebook stessa per questo.

Le immagini: profilo e copertina

Tra le prime cose che vengono richieste a chi crea una pagina Facebook ci sono due elementi da caricare:

  • l’immagine del profilo
  • l’immagine, o il video, di copertina (o wall)

Per la prima è bene usare qualcosa che renda immediatamente riconoscibile l’azienda, per questo spesso si sceglie di ricorrere al suo logo.

Nel momento in cui scriviamo le linee guida sono queste (ma attenzione perché cambiano con una certa frequenza): bisogna quindi usare un’immagine quadrata almeno da 170 x 170 pixel, anche se consigliamo (dove possibile) di usarne di più grandi, sempre rispettando le proporzioni di 1:1. Sugli smartphone con display ad alta densità l’immagine viene ridimensionata in automatico a 128 x 128 pixel.

Una delle novità più recenti introdotte da Facebook per l’immagine del profilo è la doppia forma: quadrata all’interno della pagina, tonda quando questa compare accanto ai post. Proprio per questo è importante che il “cuore” dell’immagine del profilo occupi il più possibile la parte centrale del quadrato, in modo da non rischiare di perdere qualche elemento nel taglio da una forma all’altra.

L’immagine di copertina, invece, deve essere realizzata tenendo conto che le proporzioni tra larghezza e altezza hanno un rapporto di 2.7:1. Le dimensioni corrette, in questo caso, sono di 820 x 312 pixel per il desktop e 640 x 360 da mobile.

L’immagine di copertina è un “gancio” visuale molto forte e nel realizzarla si può dare sfogo alla creatività: possiamo scegliere, per esempio, di inserire uno slogan, oppure l’indirizzo del nostro sito, o ancora richiamare una particolare offerta / promozione che vogliamo far risaltare, come facciamo spesso per il nostro cliente ProntoPannolino.

Nel corso dell’estate 2017 Facebook ha introdotto la possibilità di usare delle brevi animazioni video al posto di un’immagine statica per la copertina: queste possono durare da un minimo di 20 a un massimo di 90 secondi, e se volete vedere un esempio… Beh: ne abbiamo realizzata una anche noi per la pagina di Axura!

facebook axura

NAP, orari e altre “informazioni della pagina”

Completata questa parte è il momento di andare a sistemare le “Informazioni” della pagina. Qui possiamo intervenire su diversi aspetti:

  • categoria: è utile sceglierne una che sia significativa per l’attività che viene svolta dall’azienda
  • descrizione: qui si può andare più nel dettaglio ricorrendo a un testo discorsivo per precisare ulteriormente l’ambito in cui si opera
  • nome utente: qui possiamo rimpiazzare il codice che ci viene attribuito “di default” da Facebook con un nome testuale, senza spazi. Questa funzione è essere comoda per chi vuole stampare del materiale pubblicitario: basta mettere l’icona di Facebook con accanto @nomepaginafacebook per rendersi immediatamente riconoscibili
  • mission: quali sono gli obiettivi dell’azienda?

Piccolo extra: per chi si occupa di ristorazione c’è anche la possibilità di aggiungere un menù, caricando foto dei piatti o il PDF della “carta” che si propone. E’ una di quelle funzioni con cui Facebook si offre, attraverso le proprie pagine, come una valida alternativa alla creazione di un sito internet, specialmente per quelle attività che non hanno grandi budget a disposizione da investire. Questa funzionalità è da poco disponibile anche per Google My Business, al momento negli USA ma ci si aspetta presto anche altrove.

Come abbiamo visto per Google My Business, poi, anche Facebook chiede le cosiddette “informazioni NAP (Nome, Indirizzo, Numero di telefono)” per localizzare fisicamente un’attività, indicare i punti di contatto come e-mail, sito internet e telefono, e gli orari di apertura.

Anche per le pagine Facebook vale il consiglio che abbiamo dato per GMB: è bene che un’azienda prenda nota di tutti i punti in cui ha pubblicato queste informazioni e che passi a verificarle periodicamente e – quando necessario – aggiornarle, per non rischiare di perdere delle occasioni di contatto.

Il badge di verifica

Fatto tutto questo, si può chiedere a Facebook di attribuire alla pagina il cosiddetto “badge di verifica blu”.

Su Facebook, infatti, esistono anche tanti profili non ufficiali e “fake”, e non potendo controllarli tutti in tempi ragionevolmente brevi il social network ha previsto un simbolo di spunta che serve per distinguere immediatamente gli originali dalle copie (che, peraltro, usando il nome di un’azienda, di un ente o di un personaggio pubblico al posto suo potrebbe anche arrecargli danno).

La pagina “vera” (o la persona) può chiedere il badge di verifica blu compilando un apposito modulo. Facebook invita a fornire tutte le informazioni che possono aiutarlo a fare una verifica e a… Portare un po’ di pazienza: ci sono dei tempi tecnici per l’esame della richiesta, che può essere rinnovata solo una volta ogni 30 giorni.

Un gancio rapido: gli “inviti all’azione”

Un altro aspetto su cui si può intervenire sin da subito (e comunque tutte le volte che si vuole se si cambia idea) è quello dei cosiddetti “inviti all’azione”.

Per questi Facebook mette a disposizione un pulsante azzurro ben visibile, che compare subito dopo la copertina: chi gestisce la pagina può scegliere, a seconda delle necessità, quale azione “immediata” cercare di stimolare tra sei diversi ambiti.

Una volta creata una pagina Facebook con logo, copertina, informazioni di base e invito all’azione, il social network ci propone di creare un seguito di “fan” invitando i nostri amici a mettere il “mi piace”; contestualmente ci suggerisce di pubblicare il nostro primo post in bacheca!

Su questo particolare aspetto si potrebbero scrivere interi trattati, perché se pubblicare un post su Facebook è un’azione alla portata di tutti, è meno semplice riuscire a fare dei post “efficaci”, ossia in grado di essere letti, generare commenti e interazioni, “girare” (per non parlare di quei contenuti che riescono a diventare virali): potrebbe diventare l’argomento di uno dei nostri prossimi approfondimenti 😉

Torniamo invece alla nostra “check list” delle cose da fare in fase di creazione di una pagina Facebook. Questi consigli restano comunque validi anche per chi una pagina l’ha già creata ma la vuole migliorare alla luce delle novità che Facebook ha introdotto nel tempo.

Il (nuovo) elemento Storia

Una delle più recenti è la “Storia” (Our Story) del marchio che sta dietro alla pagina Facebook: l’elemento è particolarmente importante perché è tra i primi che compaiono in visualizzazione, più in alto ancora dei video, delle foto e dei post della pagina (specialmente da mobile), e può essere abbondantemente personalizzato con titoletti, immagini, elenchi puntati, link.

Inoltre la sezione “informazioni”, che ospita la Storia, è anche una delle prime (insieme alle recensioni) che chi non conosce un’azienda va a “sbirciare” se vuole farsi un’idea sul suo conto: la Storia, da questo punto di vista, è un’ottima occasione per parlare in maniera discorsiva di un prodotto / servizio e di cosa lo rende speciale.

Raccontando la propria Storia un brand può dare risalto ad alcuni dati rilevanti che lo riguardano e indicare (richiamando la sezione “traguardi” o “milestones”, anch’essa compresa tra le informazioni) alcuni passaggi significativi dell’avventura che l’ha portato a essere ciò che è diventato.

Uno strumento di marketing dal notevole potenziale, insomma, ancora tutto da scoprire e da sperimentare.

PS: la copertina della Storia può essere un’immagine. Dimensioni ottimali, 1200 x 445 pixel

Ruoli della pagina

Come avevamo già visto per GMB, anche Facebook consente di affidare la gestione di una pagina a più persone diverse, senza bisogno che queste condividano gli accessi di un unico account aziendale.

In Impostazioni > Ruoli della pagina si può gestire questo aspetto, assegnando un compito ben preciso (e quindi la possibilità di accedere a un ventaglio sempre diverso di funzionalità) a ciascuno dei collaboratori tra i sei diversi livelli proposti.

In questo modo, chi crea la pagina Facebook può sempre farsi aiutare da un familiare, da un collega o anche da un professionista, a seconda dell’importanza che attribuisce a questo canale e dell’utilizzo che ne vuole fare.

I membri del team

A questo proposito, in un’ottica di maggiore esposizione del brand da una parte ma anche di trasparenza dall’altra, è possibile per i gestori delle pagine Facebook “proclamarsi” membri di un team.

In questo modo, chi visiterà il profilo personale della persona vedrà anche che è “membro di un team”, e dall’altra parte i volti delle persone che stanno dietro a una pagina resteranno visibili nella sezione “Informazioni” della stessa.

Facebook Business Manager

Per agevolare chi gestisce più pagine, Facebook ha creato uno strumento ad hoc: Business Manager.

Tutti possono utilizzarlo, andando a crearsi un account (anche in questo caso gratuito), e certamente questo strumento è utile per tenere traccia delle campagne che si lanciano e valutarne i risultati in termini di copertura, impressioni, click, importi spesi, etc. grazie alla console “Gestione inserzioni”.

Oltre a questo, Facebook Business Manager elimina il rischio di fare confusione tra profilo personale e pagina: per questo è particolarmente indicato soprattutto per le agenzie, chiamate a gestire tante pagine diverse, perché riduce a zero la possibilità che un gestore passi, per esempio, a rispondere a un commento come “se stesso” anziché come azienda.

Un po’ per pigrizia, un po’ per scarsa conoscenza, comunque, la sua adozione non è ancora così diffusa, anche perché si tratta di uno strumento utile sì ma non indispensabile per chi vuole gestire la pagina di una singola azienda e non ritiene necessarie le funzionalità evolute messe a disposizione.

Creare un gruppo Facebook per una pagina

Sebbene sia uno strumento ad accesso gratuito, Facebook si sta configurando sempre di più come un paid media.

La reach – o portata – organica delle pagine (ossia le persone che entrano in contatto con i contenuti senza che si debba pagare per farglieli vedere) è via via diminuita, come dimostrano le statistiche.

Gli ultimi aggiornamenti all’algoritmo di EdgeRank promettono di peggiorare ulteriormente la situazione, a meno che – appunto – non si paghi per promuovere il proprio contenuto; ne abbiamo già scritto diverse volte, tra le ultime anche per il blog di Digital Dictionary qualche mese fa.

Per le realtà che vogliono stare più vicine al proprio pubblico, una risorsa a disposizione è quella dei gruppi, che da luglio 2017 possono essere “associati” a una pagina Facebook: lo abbiamo fatto anche noi per il nostro Ultimoprezzo.

Questi gruppi di Facebook rappresentano dei luoghi di incontro che possono avere caratteristiche diverse (essere pubblici o privati, aperti a tutti oppure solo a un pubblico selezionabile attraverso dei questionari, etc.), e tra le altre cose presentano il vantaggio di permettere a chi li gestisce di essere più visibile nel flusso che compare naturalmente nella bacheca dei membri del gruppo.

A proposito: anche da questo versante sono arrivate di recente delle novità per quanto riguarda le dimensioni delle immagini.

Collegare Facebook e Instagram

instagram

La pagina Facebook si può collegare anche a Instagram, se si vuole cercare un canale di ulteriore visibilità.

Instagram è uno dei social network su cui le persone – in particolare quelle con meno di 25 anni – spendono in media sempre più tempo, arrivando a interagire fino a 10 volte di più rispetto ad altri canali social, come Facebook stesso.

Come ogni strumento, però, anche Instagram ha le sue “regole” che è bene conoscere se si vuole impostare una comunicazione efficace: l’eventualità di associare Instagram a Facebook, quindi, deve essere considerata con particolare attenzione.

La creazione di una pagina Facebook è un’operazione se vogliamo “rapida”, ma la sua impostazione con i giusti contenuti e altre attenzioni particolari (come quelle che abbiamo visto sopra, e non solo…) richiede un po’ di tempo sia per prendere dimestichezza con le tante e diverse funzionalità messe a disposizione, sia con le opzioni e le loro possibili conseguenze: per esempio, quanto può essere utile alla nostra realtà mettere un “mi piace” alle pagine dei competitor (o delle fonti) e far sì che questa informazione sia visibile a chi ci visita?

Spendere del tempo nel creare una pagina Facebook, e successivamente nel renderla viva e farla dialogare con le persone, resta comunque un buon investimento: è vero, siamo a casa di altri visto che è Facebook stessa a dettare le regola, ma è la casa dove in tanti vanno a spendere una parte più o meno importante del proprio tempo.

Non è detto che sia così per sempre, anzi: negli USA sempre meno adolescenti vivono con quotidianità Facebook e il fenomeno sta arrivando anche in Italia, ma al momento il pubblico c’è ed è importante.

Quindi ci sta indossare il nostro miglior vestito e sorriso e buttarci nella mischia 😉

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